12 Maggio 2011

PETROLIO: SCIVOLA A 96,68 DOLLARI, MA BENZINA RESTA A 1,59

BENZINA DEVE CALARE DI  8  CENTESIMI GOVERNO GUADAGNA E NON LIBERALIZZA IL MERCATO

E’ calato il prezzo del petrolio sui mercati internazionali, sceso a Londra sotto quota 97 dollari, ma, tanto per cambiare, i prezzi dei carburanti sono rimasti sostanzialmente stabili, secondo la ormai ben nota regola delle doppia velocità.
Dopo il calo del prezzo del barile di questi ultimi giorni, il prezzo delle benzina avrebbe dovuto essere più basso di almeno 8 centesimi, ma la mancanza di libera concorrenza consente alle compagnie petrolifere di poter allegramente speculare sui tartassati automobilisti, restando ferme e aumentando così i loro margini di profitto.
Ecco perché urgerebbe una riforma del settore, una vera riforma e non certo quel regalo agli speculatori previsto dal Governo in cui, grazie ai prezzi bloccati per 7 giorni, si favorivano gli accordi collusivi tra le compagnie. Ma, evidentemente, ai ministri Tremonti e Romani non interessa far abbassare il prezzo dei carburanti, perché dovrebbero rinunciare a guadagnare quei miliardi di euro che servono a rimpinguare le casse dell’erario, in barba alla promessa elettorale di non mettere le mani nelle tasche degli italiani.
Di seguito le proposte che il Codacons ha inutilmente avanzato al Governo:
•        Apertura dei distributori con autorizzazioni ex ante, per favorire ingresso grande distribuzione.
•        Eliminazione dei millesimi dal prezzo dei carburanti, così da facilitarne la lettura da parte del consumatore
•        Modifica dell’art. 15 del D.lgs n. 206/2005, prevedendo obbligo di cartelli luminosi per esporre i prezzi praticati, con numeri alti minimo 25 centimetri, posti in alto, sotto l’insegna della compagnia.
•        Sanzioni severe e sospensione attività per chi non espone prezzi in modo ben visibile.
•        Benzacartelloni anche in città
•        Più poteri all’Antitrust in materia
•        Sterilizzazione dell’aumento dei prezzi dei carburanti, da una certa soglia in su.
•        Controlli della Guardia di Finanza alle pompe, sia per controllare i litri effettivamente emessi che la corrispondenza tra i prezzi esposti nei cartelli e quelli effettivamente praticati, altro che estensione della possibilità di rubare carburante ai consumatori!!!!
 
 

 

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