Per Willie Peyote un premio amaro
- fonte:
- Eco di Biella
A ll’indomani della finale di “Sanremo 2021″ esplode la polemica sui social e fuori dal web. La 71ª edizione del festival, che ha incoronato vincitori i Måneskin con il brano “Zitti e buoni”, celebrando il rock sul palco del Teatro Ariston, ha lasciato dietro a sé amarezze, malumori e critiche. Tanto per cominciare, il Codacons è sceso in campo per chiedere l’annullamento del televoto che ha permesso alla coppia formata da Fedez e Francesca Michielin di scalare la classifica fino alla seconda posizione, grazie all’invito di Chiara Ferragni, moglie del rapper, votare in massa per sostenere il duo in gara con “Chiamami per nome” (l’influencer poteva contare su una platea di 23 milioni di follower per favorire un artista a discapito di tutti gli altri: questa l’accusa mossa dall’associazione Il battibecco. Non è andata meglio a Ermal Meta, in gara con il brano “Un milione di cose da dirti”, in testa alle classifiche generali da martedì a venerdì e poi relegato al terzo posto dal televoto, sabato sera. La sua scelta di proporre “Caruso” nella serata di giovedì 4 marzo dedicata alle cover non è piaciuta a Willie Peyote, che l’ha definita «ruffiana». Immediata la replica del cantautore e compositore originario di Fier: «L’ho deciso molto tempo fa, non potevo sapere che l’avrei cantata il 4 marzo (anniversario della nascita di Lucio Dalla, ndr)». Premio della critica. Proprio a Willie Peyote, padre torinese e madre biellese, secondo nella classifica generale del venerdì sera e sesto in quella definitiva, con “Mai dire mai (La locura)” – il “quarantenato” Irama, seguito in regia dal produttore biellese Andrea Debernardi, è arrivato quinto; vedere altro servizio in pagina -, è andato il premio della critica “Mia Martini”. Un bel risultato per il rapper alla sua prima partecipazione alla kermesse, che tuttavia gli ha lasciato l’amaro in bocca. «Sono onorato, non me l’aspettavo – ha detto ieri mattina in conferenza stampa -. E’ stato un po’ triste che il premio me lo desse in una busta la stage manager, come se avessi fatto la spesa. Triste non per me, ma per il premio e per il nome che porta». Un pensiero condiviso anche da Colapesce e Dimartino, gara con “Musica leggerissima”, a cui è toccata la stessa sorte con il premio della sala stampa “Lucio Dalla”. I sindaci. E se Willie Peyote può annoverare tra i numerosissimi commenti positivi alla sua performance festivaliera anche quello del sindaco di Mongrando, Antonio Filoni («Tanta roba il tuo pezzo»), il primo cittadino di Zubiena Davide Basso, sulla scia della dura presa di posizione del vescovo di Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, sui social ha condiviso un post contro i “quadri” proposti da Achille Lauro (ospite fisso di tutte le serate del festival), giudicati «blasfemie in diretta tv nazionale». Lara Bertolazzi
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