Per i vaccini modulo choc del ministero «Omosessuali categoria a rischio»
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fonte:
- La Tribuna di Treviso
Il primo ad accorgersi di quel salto indietro nel medioevo politico è stato Ferruccio Sansa, giornalista e capogruppo della sua lista in Regione Liguria che non credeva ai suoi occhi dopo avere letto il modulo della Asl5 della Spezia che inserisce gli omosessuali nelle categorie a rischio come tossicodipendenti e prostitute in un modulo per le vaccinazioni anticovid. Sansa ha denunciato l’accaduto sui social chiedendo alla Regione e alla Asl5 di chiarire. Nel giro di poco sono arrivate le scuse della Asl, attraverso il direttore generale Paolo Cavagnaro poi le condanne, le stigmatizzazioni, per prima quella del presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo! Giovanni Toti, anche lui rimasto senza parole di fronte a quella discriminazione. Ma lo stesso Toti, che ha chiesto subito una indagine interna alla Asl, ha poi scoperto che il modulo in realtà è stato copiato da quelli del Ministero della Salute. Ministero che ha poi sottolineato la necessità di correggere «vecchie e superate formulazioni» contenute in documenti ministeriali, questo caso un modulo usato per le donazioni del sangue. caldo Toti aveva parlato di «errore inaccettabile» chiesto «agli uffici di avviare un’indagine per individuare le responsabilità e adottare provvedimenti disciplinari». Poi ha alzato il tiro chiedendo anche le scuse del Ministero e annunciando che la Regione Liguria «si farà parte attiva perché la dicitura, ritenuta fortemente discriminatoria, venga eliminata anche da ogni documentazione nazionale». Nel documento, che è stato subito ritirato dalla Asl con una marcia indietro perentoria, vengono elencate 30 categorie di soggetti con comportamenti a rischio, e, al punto numero 10, sono inseriti anche gli omosessuali. Sul caso sono intervenuti parlamentari e associazioni. Mentre il Codacons annuncia una denuncia per omofobia, il sindaco della Spezia Peracchini videnzia come sia necessario andare in fondo a questo errore: «Pur apprezzando le immediate scuse da parte della direzione sanitaria e l’immediato ritiro del documento, chiederò ad Asl5 di fare luce al più presto su quanto accaduto perché un fatto così grave, dal quale tutta l’Amministrazione si dissocia, non deve e non può gettare discredito sulla nostra sanità e su tutta la nostra città». Poi la scoperta, ri- dal presidente Toti, che il modulo è stato copiato da quelli del Ministero. Che nella nota in cui in sostanza ammette la necessità di correggere il modulo sottolinea come «sono solo i comportamenti a determinare il rischio, non certo l’orientamento sessuale delle persone».
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