«Eppure mi sento che esce qualcosa sul referendum» . «Sicuro, esce Manzoni» . «Nucleare» . «No, Unità d’ Italia» . Fino a ieri sera il toto traccia era su questi temi nei forum online degli studenti. Adesso i candidati sono in classe, davanti al foglio bianco. La prova, per ventimila studenti milanesi (ventiseimila comprese le scuole dell’ hinterland e di Monza e Brianza e duemila sono esterni) arriva in busta sigillata per le 8,30. Vigilia d’ esami stressante non soltanto per gli studenti. In Provveditorato hanno lavorato fino all’ ultimo per completare la squadra degli esaminatori: ieri mattina c’ erano ancora 42 presidenti di commissione da rimpiazzare e mancavano all’ appello anche duecento commissari. «In serata i conti finalmente tornavano» , hanno assicurato negli uffici di via Ripamonti. Pronti a presentarsi questa mattina tutti i 632 responsabili delle commissioni, che in totale avranno quasi quattromila insegnanti arruolati. E in provveditorato hanno organizzato una squadra speciale di cinque presidi esperti che affiancherà i (pochi) ispettori. Annunciano controlli e massima vigilanza. La richiesta di aule schermate per impedire che in aula entrino palmari e smartphone, avanzata nei giorni scorsi dal Codacons, non è stata raccolta. Saranno prof e ispettori, eventualmente, a stanare gli audaci. Domani la seconda prova: versione di greco per il classico, matematica per lo scientifico, lingua straniera per il linguistico, pedagogica per i licei socio-psicopedagogici e disegno per gli artistici. Si chiude con il quizzone. E poi si parte con le interrogazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

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