12 Gennaio 2020

Pendolari in lotta Chiedono i danni per i treni saltati

di Laura Barbuscia Una class action per ottenere i rimborsi di abbonamenti e biglietti. È la battaglia iniziata dai pendolari romani contro disservizi, guasti e ritardi che affliggono da tempo la ferrovia regionale Roma Nord. Le rassicurazioni su stanziamenti e innovazioni arrivate dalla Regione Lazio, con l’ apertura di cantieri che provocano nuovi disagi, non bastano a ristorare dei danni subiti. E così gli utenti, sostenuti da Codacons, pensano ora di ottenere in tribunale il riconoscimento di aver pagato un servizio del quale non hanno usufruito. L’ iniziativa giunge dopo la decisione di invocare l’ Autorità di regolazione dei trasporti. La risposta alle doglianze dei passeggeri non è stata giudicata sufficiente, da qui la scelta di proseguire sulla strada del risarcimento. Nel dettaglio, l’ Authority si è limitata a una risposta laconica: «Sarà nostra cura avviare specifiche azioni di verifica a riscontro delle criticità oggetto di segnalazione». Per gli utenti, al contrario, il danno patito sotto la gestione Atac c’ è ed è quantificabile: « Dal 1° luglio ad oggi sono 1.200 le corse soppresse ufficialmente » , racconta Fabrizio Bonanni, presidente del comitato pendolari Roma Nord. A queste, però, bisogna aggiungere quelle non comunicate e non segnalate dal gestore. « Sul sito Atac c’ è scritto “servizio regolare” anche quando così non è » , raccontano i viaggiatori. Senza contare poi «i repentini malori accusati dai passeggeri a causa del sovraffollamneto e i tanti giovani che hanno rinunciato agli esami universitari » . D’ accordo su questo punto anche Gianluca di Ascenzo, presidente Codacons: « Studenti e lavoratori sono costretti ad arrivare a scuola o a lavoro in ritardo oppure a uscire anticipatamente. Situazioni che incidono sul diritto allo studio o sulle prestazioni lavorative». Da qui, « la decisione di istituire una sorta di task force – spiega Di Ascenzo – per aiutare i pendolari. L’ ingiustizia ha imposto di intervenire ». La lista delle corse saltate quotidianamente è lunga. E pare destinata a crescere. «Dal 21 dicembre al 9 gennaio sono 170 i treni soppressi » , denunciano gli utenti. Mentre, « oggi ( ieri per chi legge, ndr), sono stati una trentina quelli cancellati, urbani ed extraurbani, soprattutto da Flaminio e Montebello » . Come se non bastasse « le stazioni non sono a norma di legge: inaccessibili ai disabili, alle carrozzine e alle biciclette » . Cresce il malcontento e diminuisce la pazienza dei cittadini, costretti ogni giorno e da mesi a viaggiare « in carri bestiame » . Che la Roma Nord sia la peggiore tratta del Lazio, «per le indegne condizioni di trasporto » , lo pensa anche Legambiente, che proprio di recente ha assegnato il trofeo Caronte 2019 alla tratta che collega la Capitale a Viterbo. E così, quella che dovrebbe essere un fiore all’ occhiello della città e del Lazio, altro non è che la peggiore linea su binari della Regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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