11 Settembre 2019

Patente, scatta aumento Iva del 22%, le autoscuole in “rivolta”

per prendere il foglio rosa potrebbe essere necessaria una spesa di 1.200
CATANIA – In arrivo novità per tutti i maggiorenni che vogliono conseguire la patente di guida. L’ Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto lo stop dalle imposte sul valore aggiunto perché considera la scuola guida insegnamento fuori dall’ ambito scolastico. La modifica è dovuta al fatto che i corsi teorici e pratici di scuola -guida non saranno più soggetti a esenzione Iva. Per questo motivo saranno applicati rincari ai prezzi del 22%. La risoluzione 79 del 2 settembre 2019 pubblicata dall’ Agenzia delle Entrate si basa su una sentenza della Corte di Giustizia dell’ Unione Europea del marzo scorso. Decisione secondo la quale deve essere revocato il regime di esenzione Iva alle lezioni di scuola guida. Una presa di posizione che ha messo in agitazione le autoscuole, anche perché ha carattere retroattivo, vale a dire che, stando a una interpretazione rigida della risoluzione, le autoscuole dovrebbero versare l’ Iva dovuta dal 2015 in poi. Chi ha conseguito la patente, quindi, difficilmente dovrà versare il 22% di Iva e risulta difficile che le autoscuole contattino i vecchi allievi chiedendo loro di pagare l’ arretrato. In ogni caso, precisa Paolo Colangelo, presidente di Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) ha espresso tutto il suo disappunto su questo provvedimento: “Si rischia di allontanare i giovani dalla possibilità di accedere a un corso di guida, minando seriamente tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per la sicurezza stradale. Chiediamo fin da subito che si trovi quanto prima un rimedio a questa risoluzione, che incide tra l’ altro in maniera pesante su un settore già in piena difficoltà, sia per la crisi economica che per i disservizi che gli operatori sono costretti a fronteggiare sul terri torio nazionale. Nel frattempo abbiamo chiesto alla categoria di rimanere compatta, e di muoversi con cautela per non incorrere in pesanti sanzioni” – ha dichiarato Colangelo. Forte preoccupazione anche da parte del Codacons: “Una nuova stangata potrebbe abbattersi sulle spalle degli automobilisti italiani se si optasse per l’ applicazione alle autoscuole di un regime Iva del 22%, in questo modo il costo della patente di guida, infatti, lieviterebbe del 22% sforando quota 1.200 euro e portando l’ Italia ai vertici della classifica europea del “caro patente”. L’ Unione Nazionale Consumatori, invita infine le autoscuole a impugnare a richiesta di pagamenti arretrati, in quanto questo tipo di provvedimento viola l’ articolo 3 dello Statuto del contribuente in quanto stabilisce in modo chiaro che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo e le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’ imposta successivo.

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