Passeggeri chiusi nella metro, Atac avvia un’indagine interna
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fonte:
- Repubblica.it
Quattro
giovani rimasti “intrappolati” sabato notte nella stazione Flaminio
fino all’arrivo dei vigilantes. L’assessore ai Trasporti Esposito:
“Questa è l’azienda che abbiamo”. Esposto del Codacons alla procura
Passeggeri chiusi nella metro, Atac avvia un’indagine interna
Intrappolati nella metro di notte, come in un film horror. Sull’assurda vicenda di quattro giovani, raccontata sui social da uno dei protagonisti, l’Atac ha avviato un’indagine interna.
E’ sabato sera, stazione Flaminio, pochi passi prima di sbucare fuori dall’ “underground” quando i viaggiatori notturni i trovano davanti il cancello sbarrato. Sono quasi le due, partono le chiamate alla polizia e ai carabinieri. Per fortuna in Questura qualcuno risponde e arrivano i vigilante a soccorrerli e tirarli fuori dai corridoi della metropolitana romana.
“Speriamo facciano un po’ di attenzione in più. Passo la giornata a fare solleciti e rimproveri, d’altronde questa è l’azienda dei trasporti che c’è a Roma: neanche fanno un giro in stazione per assicurarsi che non ci sia nessuno” ha commentato duro l’assessore capitolino Stefano Esposito. “Stiamo cercando di fare il meglio – prosegue Esposito – So che il dg Micheli sta lavorando pancia a terra ma certo è che se uno non fa un giro per assicurarsi che non ci sia nessuno dentro le stazioni quando chiudono… Questa azienda funziona se tutti quelli che ci lavorano ci mettono la testa”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons che parla addirittura di sequestro di persona e chiede che la Procura della Repubblica di Roma apra un fascicolo. “Un episodio scandaloso che non può non avere conseguenze”, spiega il presidente Carlo Rienzi in una nota. “L`assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Stefano Esposito non può limitarsi a dire
che ‘questa è l`azienda che abbiamo’, ma deve adoperarsi passando ai fatti. Si cominci col far cadere qualche testa, licenziando i responsabili della stazione Flaminio e punendo con provvedimenti severi chi crea disagi all`utenza, e forse le cose inizieranno davvero a cambiare”, aggiunge Rienzi sottolineando che l`art. 605 del Codice Penale prevede che “chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni”.
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