Passa l’ emendamento Booking, hotel potranno fare prezzi più bassi
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fonte:
- Help Consumatori
Gli alberghi saranno liberi di fissare prezzi più bassi rispetto a quelli presenti sulle piattaforme di prenotazione online. La Camera ha dato il via libera all’ emendamento al ddl concorrenza che permetterà agli hotel di offrire sul proprio sito internet camere a prezzi più bassi rispetto a quelli praticati attraverso intermediari terzi, anche online. E’ il cosiddetto emendamento “Booking”, dal nome di una delle piattaforme online più usate per le prenotazioni. Gli alberghi potranno dunque offrire tariffe più basse rispetto a quelle proposte da Booking.com. L’ emendamento prevede che saranno nulle le clausole che obbligano gli albergatori a non praticare alla clientela finale prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli praticati dalla stessa impresa tramite intermediari terzi, anche online. La misura raccoglie il parere favorevole del Codacons. “Si tratta di una buona notizia per i consumatori – spiega il presidente dell’ associazione Carlo Rienzi – In passato, infatti, i vincoli tra gli albergatori e i siti specializzati in prenotazioni alberghiere hanno prodotto danni economici per gli utenti, impedendo a costoro di ottenere tariffe più convenienti rivolgendosi direttamente all’ esercente o ricorrendo ad altri canali di prenotazione. Già l’ Antitrust nei mesi scorsi si era espressa in tal senso, aprendo una istruttoria ed accogliendo l’ impegno della società Booking a non imporre più agli albergatori divieti sulla determinazione delle tariffe praticate al pubblico . In tal senso riteniamo un grande passo avanti a favore dei consumatori l’ emendamento approvato oggi alla Camera”. Via libera al provvedimento anche da Assoturismo-Conferescenti, che per voce del suo presidente Claudio Albonetti commenta: ” Finalmente una scelta che ha premiato la libertà di mercato . Un mercato che la richiede fortemente e che ha fatto proprio della libertà tariffaria, ove possibile, la sua forza”. La norma, dice Assoturismo, “annulla, in definitiva, le odiose clausole che vietavano agli albergatori di praticare alla clientela finale prezzi a condizioni migliori rispetto a quelli applicati dalle stesse imprese tramite intermediari terzi, premiando non solo gli imprenditori delle strutture ricettive, ma anche e soprattutto il consumatore finale che potrà avere la possibilità di ottenere la migliore tariffa sul mercato digitale”.
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