Pasqua in rosso, gli italiani restano a casa
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fonte:
- Corriere delle Alpi
Naturalmente, Milano c’era un tempo splendido. Cielo terso, sole smagliante, temperatura ideale: il solito meteo da zona rossa, insomma, ad aggiungere la beffa al danno di questi tre giorni, ieri, oggi e domani, di clausura totale. Tutti chiusi in casa a guardare la primavera dalle finestre (ma, e viene da dire per fortuna, da oggi il tempo dovrebbe peggiorare). Stavolta pare proprio che gli italiani l’abbiano capito, che devono restare a casa. Nel sabato in rosso scuro, a Milano di assembramenti se ne sono visti pochi. Il centro non era particolarmente affollato (la Galleria, poi, addirittura spettrale), zone della fu movida nemmeno, le strade dello shopping neanche: tutto più o meno nella norma. I milanesi si sono semmai buttati sui parchi, che tutto sommato sono i luoghi di ritrovo dove c’è più spazio. Più che la disciplina, forse, poté il controllo. Finalmente le annunciate rigidissime misure si sono anche viste. In tutta Italia: Roma, soltanto in mattinata, la polizia locale aveva già effettuato più di duemila controlli con altrettanti vigili. In Liguria, per verificare che le spiagge restassero doverosamente vuote si è alzato in volo un elicottero della Guardia di finanza. Napoli, il lungomare Caracciolo è stato transennato tout court. Osservati speciali, ovviamente, porti, aeroporti, stazioni, strade e autostrade. Naturalmente, non sono mancati gli abituali furbetti del coprifuoco, con le ormai consuete notizie di assembramenti dispersi dalle forze dell’ordine proteste, multe e così via. Caso tipico alla spiaggia dell’Arenella di Palermo, dove dei ragazzi, un centinaio, stavano festeggiando (chissà cosa, poi) e sono stati sorpresi dai carabinieri: sette beccati sono stati multati per 2.800 euro complessivi. Resta però l’impressione che troppa gente sia ormai sull’orlo di una crisi di nervi e che qualcuno l’abbia pure superato. L’episodio più clamoroso a Modena, dove una quindicina di giovani hanno tentato di lapidare i vigili che tentavano di disperderli. Gli assembramenti più rilevanti si sono visti, in realtà, davanti a pasticcerie, rosticcerie e supermercati in vista dell’abbuffata di Pasqua, l’unico possibile dei festeggiamenti che furono. Per esempio, verso l’una c’era più di una ventina di persone in coda (per fortuna distanziata) sul marciapiede davanti a un celebre fornaio in corso Buenos Aires a Milano. Un signore senza problemi di linea, nel senso che ormai la linea è un lontano ricordo, riassumeva così il mood generale: «Non posso andare al mare, non posso vedere nessuno, non posso fare niente, almeno mangio». Il record delle file è toccato a Firenze, con scene da primo lockdown, le code sovietiche in attesa di entrare nei supermercati. Un’ordinanza del presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha imposto di chiuderli a Pasqua e Pasquetta. tuttavia il Covid ha fatto entrare il «meal delivery» (tradotto, la consegna di cibo a domicilio) nelle abitudini degli italiani: nell’ultimo anno, secondo la Coldiretti, il suo giro d’affari è arrivato a quota 706 milioni di euro, con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente. Questa resta in ogni caso una Pasqua reclusa, la seconda di fila: spiagge deserte, poco traffico, scampagnate annullate. pestilenza ha grigliato anche le grigliate fuoriporta. Per il turismo, il bilancio è prevedibilmente catastrofico. Le stime del Codacons, in turisti e in denaro, sono pesanti. Unica e assai relativa consolazione, si riprende a volare. Malpensa è atterrato il primo volo da New York «Covid tested», un tampone alla partenza e uno all’arrivo così da evitare la quarantena o l’isolamento fiduciario. Un momento simbolico (si viaggia ancora solo per motivi di salute o di lavoro) ma importante, tanto che c’era anche il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che parla appunto di «simbolo di un ritorno alla normalità» in at- del «green pass» europeo. Per chi viaggia, molto gettonate le Canarie. Ieri mattina alle 10 è decollato dall’aeroporto Catullo di Verona il volo «covid- della compagnia aerea Neos, diretto a Tenerife e Fuerteventura. Le persone imbarcate nel Boeing 737/ erano 170, pari a oltre il 90% del coefficiente di riempimento dell’aeromobile passeggeri hanno presentato al banco check- l’esito negativo del tampone molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti al loro ingresso alle Canarie. Per il rientro in Italia, sabato 10 aprile, passeggeri esibiranno all’aeroporto di partenza, alle Canarie, la certificazione relativa al tampone effettuato nelle 48 ore antecedenti.
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