30 Settembre 2010

Partiranno domani i tanti appuntamenti previsti per ricordare la tragedia

Un´immagine dell´alluvione che provocò 37 vittime Partiranno domani i tanti appuntamenti previsti per ricordare la tragedia che lo scorso 1 ottobre flagellò la provincia jonica alle porte di Messina, l’ alluvione che spazzò via Giampilieri e Altolia e devastò Scaletta, portando via 37 persone, tra morti e scomparsi dei quali non si hanno ancora notizie.
E ad un anno di distanza, è tempo di bilanci.
Affatto soddisfacenti, soprattutto a sentire gli abitanti della zona.
A Scaletta la denuncia oggi arriva dal consigliere comunale Gabriele Avigliani, capogruppo di Nuove prospettive per Scaletta, che a proposito dei fondi pro alluvionati sostiene: «I comitati dei cittadini non hanno ancora visto un centesimo di quei soldi e chiedono l’ immediata revoca del provvedimento».
Con il voto favorevole del gruppo di maggioranza, il Consiglio comunale ha approvato la proposta del sindaco Mariano Briguglio di prelevare dal conto corrente destinato agli abitanti colpiti dal nubifragio la somma necessaria per l’ acquisto del carburante e per la manutenzione ordinaria dello scuolabus.
«La delibera – spiega Avigliani – è passata nonostante il parere contrario dell’ ufficio Ragioneria.
La misura si è resa necessaria perché l’ ente non è dotato di bilancio di previsione e non può far fronte alle spese indifferibili e urgenti.
Nel luglio scorso – continua il rappresentante comunale – il Consiglio aveva approvato un analoga proposta che prelevava altri fondi destinati agli alluvionati per sopperire alla mancanza delle divise dei vigili urbani ed ad assicurare i mezzi comunali».
Immediata la richiesta di revoca dei provvedimenti da parte dei comitati dei cittadini, che secondo quanto denunciato da Avigliani, dei 74 mila euro finora versati sul conto corrente e ridottisi a circa 10 mila, non hanno ancora visto un centesimo.
A farsi portavoce del malcontento degli abitanti, tra i quali ci sono ancora molti sfollati, è anche il segretario nazionale del Codacons , Francesco Tanasi, che chiede alle autorità competenti, alla Regione, alla Provincia e ai Comuni risposte concrete.
«A un anno dalla frana – afferma Tanasi – la gente qui si sente abbandonata al proprio triste destino.
Quello che chiediamo a tutti i cittadini è di mobilitarsi e indignarsi per la situazione insieme al Codacons e alle popolazioni colpite direttamente dalla tragedia.
I nostri legali stanno valutando l’ ipotesi di avviare azioni legali a favore delle vittime del disastro e la possibilità di avviare una class action».

 

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