Parte la class action Ma il risarcimento non c’è
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fonte:
- L`Eco di Bergamo
ROMAVia libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che introduce la class action anche nella pubblica amministrazione. Dopo l’ok preliminare del governo, tuttavia, il decreto entrerà in vigore al termine del percorso parlamentare. Obiettivo di questa forma di «azione collettiva» nel settore pubblico «non è il risarcimento del danno economico, ma invece il sollecito ripristino dell’efficienza del servizio, la trasparenza sull’attività della pubblica amministrazione e dei concessionari di servizi pubblici nonché il rafforzamento della valutazione e della responsabilità dei singoli operatori pubblici», spiega il ministero della Pubblica amministrazione. Il ricorso «sarà proponibile da singoli e da associazioni qualora siano violati i termini e gli standard nell’esercizio di una funzione pubblica o nell’erogazione di un servizio pubblico. L’azione sarà coordinata con gli altri rimedi di legge alle carenze della pubblica amministrazione e dei concessionari, sarà ampiamente pubblicizzata e messa in grado di assicurare il rapido accertamento delle pretese davanti al giudice amministrativo». La sentenza «accerterà la violazione, l’omissione o l’inadempimento del servizio. Verrà pubblicata e comunicata alla Commissione per la valutazione (recentemente istituita dalla Riforma Brunetta), alla Corte dei Conti e agli organi competenti per il giudizio disciplinare al fine di verificare le responsabilità dei singoli dipendenti. In alcuni casi, si potrà chiedere al giudice di dare attuazione alla sentenza anche nominando un commissario». «Così come prevista dalla riforma Brunetta, è una colossale presa in giro per tutti i cittadini italiani», attacca il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Forse il ministro Brunetta ha tempo da dedicare alle burle e alle prese in giro a danno dei cittadini ? prosegue Rienzi ? altrimenti non si spiegherebbe come sia possibile giungere ad un provvedimento che ha tutta l’aria di essere uno scherzo, vista la poca credibilità di questa class action». «Un’azione collettiva di questo tipo ? conclude Rienzi ? svilisce la figura del consumatore italiano rispetto ai consumatori europei o americani, e Brunetta se la può tenere, visto che agli utenti non interessa. A questo punto chiediamo che la tutela dei consumatori italiani sia affidata al sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, dal momento che in Italia per i cani si è fatto molto più che per gli utenti». Per il Pd Andrea Lulli la class action varata «è una scatola vuota». «Al di là degli annunci e degli slogan, dal Consiglio dei ministri oggi (leggi ieri, ndr) non è arrivato niente di efficace per migliorare i servizi degli enti pubblici e tutelare i cittadini dagli eventuali disservizi». Il ministro Brunetta difende il provvedimento a spada tratta. Secondo Brunetta, «chi critica non ha capito niente. Il problema per il cittadino non è avere un risarcimento, ma avere un servizio. Ora il cittadino ha in mano un documento, un contratto, che obbliga la pubblica amministrazione a erogare il servizio dovuto».
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