Parmalat, l’ Opa di Lactalis per il Tar può andare avanti
-
fonte:
- Il Giornale
Parmalat, l’ Opa di Lactalis deve andare avanti: è la decisione del Tar del Lazio, che ha respinto la richiesta di sospensione, presentata da Codacons e Adusbef. Il tribunale amministrativo ritiene che la questione meriti una valutazione in sede collegiale: a questo scopo è stata fissata un’ udienza per l’ 8 giugno. In ogni caso, sostiene il Tar, le carenze sul fronte della trasparenza, denunciate dalle organizzazioni dei consumatori, sono sanate dalle molteplici modalità di diffusione del documento di offerta, «ivi compresa quella sui siti web» delle due società. Un punto a favore del colosso francese, dunque, anche se i consumatori accusano il Tar di «decisione alla Ponzio Pilato». Il titolo Parmalat ha reagito bene, chiudendo in rialzo dello 0,46 per cento. E dell’ Opa ha parlato anche il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sottolineando come la verifica sul prospetto non sia stata solo «formale » ma «di sostanza», e abbia richiesto a Lactalis notizie e informazioni normalmente non previste, come «quali siano i soci, con quali soldi faccia l’ Opa e da dove vengano, cosa farà del tesoretto che Parmalat ha in pancia, cosa intende fare degli impianti italiani, quale sia il suo piano industriale». Parlando agli studenti dell’ Università «La Sapienza», Vegas ha anche difeso il decreto antiscalate, che ha ricevuto ieri il via libera definitivo da parte del Senato. Il provvedimento, che prevede la possibilità di spostare le assemblee delle società quotate, era stato varato proprio per frenare l’ avanzata di Lactalis in Parmalat all’ indomani dell’ annuncio dell’ acquisizione da parte della società francese del 29% di Collecchio. «Non è un’ operazione anti- mercato- commenta il presidente della Consob – . Anche in economia ci sono periodi di intensa pioggia in cui bisogna aprire l’ ombrello per poi richiuderlo quando torna il sole». Sul fronte giudiziario, intanto, proseguono gli interrogatori da parte del pm di Milano, Eugenio Fusco: sono stati sentiti come testimoni cinque funzionari di Intesa Sanpaolo e dei fondi esteri coinvolti nella vicenda, che vede iscritti nel registro degli indagati Fabio Canè, Patrizia Micucci, Massimo Rossi e Car-lo Salvatori. Il pm inoltre ha quasi ultimato la lettura dei documenti sequestrati durante le perquisizioni dei giorni scorsi nelle sedi milanesi delle società coinvolte nell’ operazione, fra cui le banche Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole, SocGen e Lazard.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA