Parmalat, il pm chiede la condanna delle banche e confische per 120 milioni
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fonte:
- Il Piccolo
MILANO La Procura di Milano chiede la condanna dei manager e delle banche Morgan Stanley, Bank of America, Citigroup e Deutsche Bank, imputati nell’ ambito del processo sul crac Parmalat, in relazione al reato di aggiotaggio, in virtù della legge 231 sulla responsabilità degli enti giuridici, per il ruolo che hanno avuto nella vicenda. In particolare, il pubblico ministero ha chiesto alle quattro banche confische per quasi 120 milioni di euro, oltre a una sanzione di 900mila euro per ognuna di esse. Nel dettaglio, a Citigroup è stata chiesta una confisca di 70 milioni di euro, a Bank of America di 30 milioni, a Morgan Stanley di 5,9 milioni e a Deutsche Bank di 14 milioni. Il pm Eugenio Fusco, che ha sostenuto l’ accusa assieme al magistrato Carlo Nocerino e al procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, ha chiesto inoltre condanne che vanno da un anno a un anno e 4 mesi, con la concessione delle attenuanti generiche perchè incensurati, per i manager coinvolti nella vicenda del crac Parmalat: Carlo Pagliani, Paolo Basso (entrambi di Morgan Stanley), Marco Pracca, Tommaso Zibordi (Deutsche Bank) e Paolo Botta (Citibank). E’ stato chiesto invece il non doversi procedere, perchè il reato è estinto per prescrizione, per Giaime Cardi (Credit Suisse). Il processo era stato aperto nel gennaio 2008, mentre l’ inchiesta – che a Milano rappresenta il secondo filone sul caso Parmalat – era stata chiusa nel maggio 2005. Parte civile sono circa 40mila risparmiatori Parmalat, di cui oltre 30mila rappresentati da Carlo Federico Grosso, che difende gli ex obbligazionisti Parmalat del gruppo bancario San Paolo Imi. A commentare la richiesta del pm è stata soltanto Citibank, che in una nota «ribadisce la propria convinzione che le accuse prospettate siano totalmente infondate». La banca Usa «è convinta» infatti «che la discussione dimostrerà la totale estraneità» dell’ istituto «ai fatti contestati e che Citibank fu parte offesa della più grave bancarotta fraudolenta della storia italiana». A chiosare sulla vicenda anche il mondo politico e dei consumatori. Mentre il vicepresidente vicario dei deputati della Lega Nord, Luciano Dussin, auspica che con «la truffa» Parmalat «occorre andare fino in fondo per accertare tutte le responsabilità e a tutti i livelli», il presidente del Codacons Carlo Rienzi si augura che, «in caso di accoglimento della richiesta del pm, i soldi confiscati» vadano «ai risparmiatori coinvolti nello scandalo».
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