Parmalat francese Lactalis all’ 83,1%
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fonte:
- La Stampa
Parmalat ha passato la frontiera: ieri si è conclusa l’ Opa di Lactalis sul gruppo di Collecchio. I francesi controllano l’ 83,30% – ben sopra quindi il 55% minimo indicato come condizione di efficacia dell’ offerta – e ora dovranno pagare 2 ,45 miliardi agli azionisti che hanno consegnato i loro titoli. Il gruppo italiano resterà quotato a Piazza Affari – assicura la nota di chiusura dell’ Opa diffusa ieri pomeriggio – e, dal momento che la partecipazione ottenuta con l’ offerta resta sotto il 90,5% del capitale, non sarà necessaria un’ Opa residuale. La battaglia per l’ italianità, insomma, non ha fermato le mire del gruppo francese: d’ altro canto non è stata neppure combattuta se non nel periodo che ha preceduto la tornata di elezioni amministrative e soltanto con munizioni di carta. La cordata italiana preconizzata è evaporata prima che si cominciasse a parlarne sul serio e, chiuso il giro elettorale, nessuno vi ha fatto più cenno. Dunque si procede. Prossimo appuntamento, martedì 12 luglio. Ieri, chiusa l’ Opa, Il neo consigliere in quota a Lactalis Olivier Savary entrato nel board poco più di una settimana fa in occasione dell’ assemblea degli azionisti ha rassegnato le dimissioni dalla carica in Parmalat, permettendo di convocare il consiglio di amministrazioneper martedì. Oggetto della riunione: nominare un amministratore in sostituzione di Savary e attribuire le deleghe, ovvero individuare il successore di Enrico Bondi. A lui toccherà la guida di un big che vale oltre 15 miliardi di euro, il numero uno mondiale nel lattiero-caseario che sul mercato del latte si colloca sopra a concorrenti del calibro di Nestlè (10,1 miliardi esclusi gelati e nutrzione) e Danone (9,7 miliardi esclusa nutrizione). I numeri sono sostanziosi: 52 mila dipendenti, 198 stabilimenti, presenza in 55 Paesi. Il gruppo francese è entrato in Italia nel 1988 e oggi trasforma quasi un miliardo di litri di latte l’ anno. Nel 2010 Lactalis Italia ha generato ricavi per 1,4 miliardi (+4,5% sul 2009) con otto stabilimenti e 6 marchi principali: Galbani, Vallelata, Invernizzi, Locatelli, Cadermartori, President e Fruttolo. Dall’ altra parte delle Alpi la reazione è entusiasta: «E’ una tappa importante per il nostro gruppo, ci consente una crescita di quasi il 50% delle nostre attività -, ha commentato a caldo il patron del gruppo Lactalis, Emmanuel Besnier -. Diventiamo ancora più internazionali e diversificati». A sentir lui «Parmalat e Lactalis potranno beneficiare entrambe dell’ operazione», mettendo insieme la presenza internazionale e i portafogli prodotti che per Bernier «sono del tutto complementari. Ora lavoreremo, insieme con il management di Parmalat, all’ ulteriore sviluppo di Parmalat, nel rispetto della sua struttura e delle relazioni con gli allevatori di tutte le regioni italiane». Sempre martedì, il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso presentato dal Codacons sulla legittimità dell’ Opa. Che è già stato rigettato dal Tar. Il gruppo italiano resta quotato a Piazza Affari Nasce il numero uno mondiale del settore.
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