PARCO DI MONTE MARIO: LA PROCURA DI ROMA INDAGA E CONVOCA I VERTICI DEL CODACONS PER IL PROSSIMO 21 GENNAIO
NO ALLA CEMENTIFICAZIONE DEL PARCO STRAPPATO ALLA MAFIA GRAZIE AD UNA SENTENZA DEL TAR OTTENUTA DAL CODACONS
ORA CURARE GLI ALBERI E INSTALLARE SUBITO GIOCHI PER BAMBINI, PANCHINE E AREA DEDICATA AI CANI ALTRIMENTI ANCHE GUALTIERI SARÀ DENUNCIATO PER OMISSIONE DI ATTI DOVUTI
La Procura della Repubblica di Roma indaga sullo stato del Parco di Monte Mario e convoca i dirigenti del Codacons il 21 gennaio presso gli uffici giudiziari, allo scopo di fornire sommarie informazioni in merito alle denunce presentate dall’associazione.
L’inchiesta nasce infatti da una serie di esposti presentati dal Codacons in sui si denunciavano da un lato lo stato di abbandono del parco, vera e propria terra di nessuno lasciato all’incuria e al degrado, dall’altro la cementificazione di una parte dell’area verde in prossimità di Piazzale Clodio, con l’avvio di lavori per l’ampliamento della città giudiziaria e la realizzazione di un nuovo edificio, nonostante il Parco di Monte Mario sia area naturale protetta istituita con Legge Regionale Lazio n. 29 del 1997.
Un passato travagliato quello del Parco, già strappato alla mafia grazie ad una sentenza del Tar Lazio ottenuta dal Codacons che ha restituito l’area verde alla città e ai residenti.
Ora la Procura di Roma, attraverso il Pm dott. Pierluigi CIPOLLA che conduce le indagini, ha convocato il Codacons per il prossimo 21 gennaio, perché fornisca ulteriori notizie alla magistratura in merito alle denunce di recente presentate.
“Chiediamo oggi al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di rendere finalmente fruibile il parco di Monte Mario curando gli alberi, installando giochi per bambini, campi da sport, panchine, lampioni e zone recintate dedicate ai cani, ponendo fine all’incuria e al degrado che caratterizza l’area verde – afferma il presidente Carlo Rienzi – Se anche questa amministrazione non muoverà un dito per migliorare lo stato di fatiscenza del parco, saremo costretti a presentare una nuova denuncia in Procura per omissione di atti dovuti”.
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