11 Febbraio 2012

Pagano 60mila euro per una casa fantasma

Pagano 60mila euro per una casa fantasma

arquà, il codacons: «il cantiere non è mai partito» sogno infranto di due giovani sposi: 60mila euro per una casa che non c’ è.


ARQUA’ UNA CASA nuova tutta per loro: il sogno di due sposi di Arquà. Un sogno che è costato loro 60mila euro e che non si è mai realizzato. I due giovani avevano infatti deciso di comperare un immobile ancora da costruire dalla cooperativa edile ?La nuova Vangadizza’, di Badia. Per acquistare una delle villette avevano versato alla cooperativa 60mila euro. Il denaro era stato versato dai due giovani in diverse tranche: tre in tutto fra il 2009 e il 2011. Il cantiere era stato aperto nella zona vicina al cavalcavia sulla strada provinciale ad Arquà. Ma quel cantiere non ha mai visto né muratori né cemento: è rimasto abbandonato. E nonostante i soldi dati alla cooperativa, i due sposi non riuscivano ad ottenere alcuna informazione su cosa fosse accaduto. A quel punto la coppia si è rivolta all’ avvocato Marco Locas che rappresenta il Codacons per vedere di tornare almeno in possesso del denaro anticipato per la costruzione della villetta. Il legale dell’ associazione, che rappresenta i consumatori, spiega che «alla coppia, contrariamente a quanto prevede la legge dal 2005, non è stata data la polizza fideiussoria a copertura del rischio che è obbligatoria in casi analoghi. Inoltre, pura avendo cercato di contattare l’ amministratore unico della cooperativa non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta». «A quel punto ? prosegue il legale ? abbiamo fatto degli accertamenti in Comune e abbiamo scoperto della presenza di una diffida del direttore del cantiere edile alla cooperativa per il mancato pagamento delle spettanze per l’ incarico. E dopo qualche tempo questo direttore si è dimesso e non è stato mai rimpiazzato». A questi accertamenti seguono altri tentativi da parte del legale del Codacons: «Abbiamo spedito come Codacons tre lettere alla sede de ?La nuova Vangadizza’. Di queste raccomandate due sono state ritirate, l’ ultima no e torna al mittente. ma sono rimaste senza esiti» ALLA COPPIA di sposi e al legale del Codacons che li assiste non è rimasta altra casa da fare che avviare una causa civile rivolgendosi alla Procura. «Lo scorso martedì ? spiega l’ avvocato Marco Locas ? abbiamo presentato querela in Procura a Rovigo per truffa. A questa, si affiancherà anche una causa civile per risarcimento danni e per annullare gli atti amministrativi che ancora vincolano i nostri assistiti alla cooperativa e al cantiere». Per ora la casa dei sogni della coppia resta una chimera. I giudici potranno far restituire loro il denaro ma, certo, l’ amarezza per quella abitazione tanto sognata e svanita nel nulla resterà a lungo.

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