«Ora l’ Agenzia non ricorra in appello»
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
• «Il Comune ha vinto il contenzioso sugli estimi. I tentativi di mistificazione fanno parte dei giochi di una brutta politica alla quale abbiamo fatto il callo». L’ amministrazione cittadina, e in particolare il sindaco Paolo Perr o n e, ha voluto rispondere per le rime ad esponenti dell’ opposizione ed alle associazioni di categoria i quali, all’ esito della bocciatura, da parte del Tar, del riclassamento catastale, non hanno frenato le accuse all’ indirizzo del governo di centrodestra. Il Comune tanto tiene a tutelare l’ interesse dei cittadini che, per il tramite dell’ assessore a Bilancio e Tributi Attilio Monosi ha lanciato un appello all’ Agenzia del Territorio affinchè desista dal fare ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar che ha accolto, per l’ appunto, il ricorso di tre associazioni di consumatori e di un privato cittadino. Lo ha fatto, ieri pomeriggio, nella conferenza stampa convocata appositamente per rispondere a chi – leggi Piero Mongelli, del Codacons – ha mandato a dire al sindaco che «non ci sarebbe stata perdita di tempo e di soldi se il Comune ci avesse ascoltato (ritirando il provvedimento, ndr). Ora Perrone non ci venga a raccontare la favoletta che ha vinto lui e la sua Amministrazione». Così come Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune, e Luigi Melica, dell’ Udc, hanno invitato il primo cittadino a riconoscere i meriti delle minoranze. «Abbiamo seguito un percorso logico, chiaro, trasparente – ha replicato Perrone ricordando che il Comune si è costituito ad adiuvandum nei ricorsi delle Associazioni, oltre che fare un proprio ricorso – Se poi, surrettiziamente si cerca di mistificare, questo fa parte dei giochi di questa brutta politica alla quale abbiamo fatto il callo». A dimostrazione di ciò, il sindaco ha ripercorso i fatti, a partire da quando, nel 2010, il Comune chiese all’ Agenzia del Territorio, il riclassamento di parte degli immobili. «All’ e poca era una decisione giusta e ben motivata – ha spiegato – per ristabilire l’ equità tra i proprietari di immobili delle diverse zone della città. Tra l’ altro, le rendite catastali a Lecce erano le più basse in Puglia e gli estimi risalivano al 1992». Argomenti sui quali ha insistito anche l’ as sessore al Contenzioso Luigi Coclite. Poi, a far esplodere tutto, ci ha pensato il Governo Monti, con l’ introduzione dell’ Imu, che ha portato, nei fatti, una maggiorazione del sessanta per cento della tassazione sugli immobili. «Così, in uno spirito di collaborazione tra istituzioni – ha proseguito Perrone – abbiamo chiesto all’ Agenzia del Territorio di sospendere il riclassamento, anche con l’ approvazione, unanime, dell’ ordine del giorno presentato dal consigliere di maggioranza Pierpaolo Signore». A margine, proprio Signore ricorda che anche Salvemini ha votato – era il novembre scorsoquell’ ordine del giorno, dopo che la sua mozione, «che presentava sostanziali lacune, era stata bocciata anche da esponenti della minoranza». A quel punto, però, osservano il centrosinistra e le associazioni dei cittadini, il Comune avrebbe dovuto revocare la delibera d’ incarico all’ Agenzia del Territorio. «Era inutile» ha spiegato il sindaco. «E dannoso» ha aggiunto l’ assessore Monosi. «L’ Agenzia del territorio era alla fine di un percorso – hanno considerato – Si correva il rischio di esporre l’ Amministrazione, dunque i cittadini, ad un danno. Con un po’ di buon senso, da parte dell’ Agenzia del Territorio, tutto questo avrebbe potuto essere evitato». «Anche alcuni consiglieri del centrosinistra hanno ammesso che quello intrapreso dall’ Amministrazione era il percorso più logico – ha aggiunto il sindaco – Mi dispiace, piuttosto, che qualche Associazione sostenga di aver vinto contro il Comune». Intanto, ora c’ è il rischio che l’ Agenzia del Territorio si rivolga – come già annunciato – al Consiglio di Stato per avere ragione di un procedimento costato qualcosa come seicentomila euro (altrettanti sono stati sborsati dai cittadini he hanno fatto ricorso alla Commissione Tributaria). Soldi che potrebbe pure pretendere da Palazzo Carafa, quale risarcimento, nel caso di un ulteriore vittoria dei cittadini. In questo caso, alcuni legali si starebbero pure attrezzando per chiedere al Comune il risarcimento delle spese sostenute per la presentazione del ricorso. Una vicenda, dunque, che finirebbe comunque per pesare, ancora una volta, sull’ erario pubblico. Dunque nelle tasche dei cittadini.
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