7 Agosto 2017

Ong sotto inchiesta, il Codacons si costituisce come parte offesa

 

TRAPANI Dopo le gravi rivelazioni circa il presunto coinvolgimento di Medici senza frontiere nell’ inchiesta della Procura di Trapani relativa a soccorsi e trasbordi in mare effettuati senza essere stata allertata dalla Guardia costiera, il Codacons ha deciso discendere in campo per difendere i tanti cittadini che, nel tempo, hanno finanziato la Ong. Lo rende noto Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons. “Ovviamente il nostro auspicio è che le accuse contro Msf si smontino e non trovino alcun riscontro ma, se dalle indagini della magistratura dovessero emergere illeciti, si aprirebbe il delicato fronte della tutela dei sostenitori della Ong, ossia di quei sogget ti, cittadini o enti, che nel tempo hanno finanziato le attività di Medici senza frontiere attraverso donazioni in denaro- spiega il presidente Carlo Rienzi – Soggetti che, se sarà accertato un modus operandi al di fuori dalle regole o contrario alle leggi vigenti in capo alla Ong, acquisirebbero il diritto alla restituzione dei soldi versati in favore di Msf “. In tal senso il Codacons – che oggi si costituirà parte offesa nell’ inchiesta di Trapani chiedendo di procedere per associazione a delinquere nei confronti di tutte le Ong coinvolte e di eseguire tramite la Guardia di finanza indagini patrimoniali sulle stesse e sui loro dirigenti pubblicherà nei prossimi giorni sul proprio sito internet il modulo attraverso il quale i sostenitori di Medici senza frontiere potranno costituirsi parte offesa dinanzi la procura di Trapani e ottenere così risarcimenti in caso di accertate irregolarità. Duro, in merito a questa vicenda, il commento di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord, secondo cui “siamo oltre il ridicolo e oltre la decenza. Adesso facciamo il servizio taxi aggiuntivo alle navi Ong andandoci a prendere con le nostre imbarcazioni gli immigrati che le Ong vanno a pescarsi in acque libiche. Ma ci rendiamo conto? Non solo non è cambiato nulla, da un punto di vista dell’ invasione, ma al danno si aggiunge pure la beffa delle spese per il trasbordo di questi immigrati prelevati dalla nave di Msf, una delle Ong che non ha firmato il codice di condotta, e portati nei nostri porti dalle imbarcazioni della nostra Guardia costiera. Ma allora – aggiunge Calderoli tanto valeva non fare nulla e lasciar fare il servizio taxi alle navi Ong. Il principio deve essere quello di bloccare in toto l’ attività di queste navi Ong, bloccando di conseguenza gli sbarchi, non fare la staffetta al largo per fargli risparmiare carburante e seccature. Assurdo, demenziale. Questi immigrati – conclude il vicepresidente del Senato – prelevati in acque libiche non dovevano arrivare in Italia ma finire a Malta o in Tunisia. Siamo veramente ridicoli”.

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