Onerevoli e droga: il garante ferma le Iene
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- Panorama
Onerevoli e droga: il garante ferma le Iene
“ Forum Il garante per la Privacy ferma le Iene. L`Authority ha deciso di bloccare il contestato servizio del programma di Italia 1 sul test antidroga a 50 deputati, che sarebbe dovuto andare in onda martedì sera.Il test, eseguito all`insaputa dei parlamentari, avrebbe dato esiti clamorosi, con ben 16 deputati risultati positivi all`uso di stupefacenti. L`esame condotto è il cosiddetto drug wipe, un tampone frontale che secondo Davide Parenti, capo autore delle Iene, “ha una percentuale di infallibilità del 100%“. I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un`intervista. Poi una finta truccatrice si accorgeva che la fronte dell`intervistato era “troppo lucida“ e tamponava. In realtà, l`ignaro si sottoponeva, senza saperlo, al test che svela se si è fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore. LA PROTESTA DELL`AUTORE Proprio Davide Parenti, autore del programma, non ci sta alla decisione del garante: “Andiamo in onda da dieci anni rispettando la privacy di tutti, perfino dei guaritori filippini e dei ladri di motorini, figuriamoci quella dei deputati“. Poi sottolinea: “Abbiamo fatto decine di servizi in questi anni, cancellando sempre i volti delle persone coinvolte. Una delle nostre prime inchieste era sul mercato dei motorini rubati: ebbene, abbiamo trovato un ladro che vendeva un motorino quasi nuovo, ovviamente rubato, e perfino quello aveva il volto schermato. Per non parlare dei guaritori filippini, dal mio punto di vista veri gangster che speculano sul cancro, la paura della morte e la buonafede: neanche loro erano riconoscibili. Potrei continuare con le patenti false e gli infermieri che vendevano i morti alle agenzie di pompe funebri. Ovviamente – conclude Parenti – anche questo servizio era stato costruito senza violare la privacy di nessuno“. Per il Codacons, invece, “l`indagine viola i più sacri principi della privacy. Chi assicura infatti che le prove, raccolte in modo illegale e con un furbo espediente, siano state distrutte e che quindi sia impossibile risalire ai singoli soggetti risultati positivi al test?“. Ironico il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi: “Alle Iene sono imbroglioni, ma se i miei colleghi non facessero uso di droghe, non si vedrebbe“. Mentre il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone chiede di “dissequestrare le Iene. La privacy vale, ma la libertà di informazione vale anche di più. Dico no alla censura“.
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