8 Agosto 2012

Olimpiadi, Schwazer positivo all’Epo: “Ho fatto tutto da solo”

Olimpiadi, Schwazer positivo all’Epo: “Ho fatto tutto da solo”

Mondo dello sport e dell’atletica leggera azzurra sotto choc per il caso Alex Schwazer. Il campione altoatesino vittorioso quattro anni fa nella 50 km di Pechino, è stato escluso da Londra 2012 perché trovato positivo all’Epo ad un test anti doping, effettuato il 30 luglio ad Oberstdorf, in Germania, dove si stava preparando per i Giochi. “Volevo essere più forte, ho sbagliato, adesso la mia carriera è finita”, ha dichiarato il Schwazer. Caustico il presidente provinciale del Coni Giorgio Torgler: “Troppa pressione mediatica , anche lo sport purtroppo subisce gli effetti di una società dell’apparenza , bisogna ritrovare i valori educativi autentici”. Intanto, la Procura antidoping del Coni ha provveduto ad iscrivere un procedimento disciplinare a carico di Alex Schwazer. Contestualmente, la Procura ha richiesto al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni la sospensione immediata dell’atleta da ogni attività agonistica che è stata accolta. Pronto a prendere provvedimenti anche il Comando generale dei carabinieri nei confronti del 27enne di Calice di Racines, carabiniere scelto del Centro Sportivo dell’Arma. Mentre il Codacons annuncia azioni legali. “Da questa vicenda escono pesantemente danneggiati lo sport italiano, l’immagine del nostro Paese e gli stessi cittadini”, spiega il presidente Carlo Rienzi annunciando sarà presentata a breve una denuncia penale in Procura contro l’atleta altoatesino. Intanto la pagina Facebook di Alex Schwazer, che conta 10.300 “mi piace” e che fino a pochi giorni fa era la vetrina dei fan del marciatore altoatesino, si è trasformata in una bacheca di attestazioni di solidarietà, ma anche di pesanti insulti. La maggior parte dei post sono positivi. Molti invitano Schwazer a “non mollare”, a “tenere duro” e a “rialzarsi”. Ci sono comunque anche coloro che ora vedono in lui solo un “dopato”, parola spesso accompagnata da volgarità.
Nel corso delle conferenza stampa di oggi Schwazer, in lacrime, ha dichiarato: “Sono andato in Turchia a prendermi l’epo in una farmacia. Ho speso 1.500 euro, in contanti. Ho iniziato ad assumerla subito dopo il controllo del 13 luglio, a Oberstdorf. Da quel giorno è cominciato un inferno. Dovevo raccontare bugie a tutti, dire a Carolina di non aprire se fosse arrivata la Wada. Quando il 30 hanno suonato alla porta, sapevo chi era. E non vedevo l’ora che finisse tutto”. “Io non sono fatto per drogarmi e per imbrogliare. E psicologicamente e moralmente non ce la facevo più – ha proseguito – . Quel giorno potevo dire a mia madre di dire che non c’ero e non sarebbe successo niente. Ma alle olimpiadi non sarei andato lo stesso. Non avrei mai trovato la forza di gareggiare”. Alex Schwazer confessa. Questa volta in conferenza stampa, davanti ai continui scatti delle macchine fotografiche. Prostrato dice, ancora tra le lacrime, che non vedeva che tutto questo finisse. Il marciatore ha raccontato il suo inferno, lo squallore delle iniezioni che si è fatto da solo, dopo aver acquistato l’Epo in Turchia: un viaggio di tre giorni ad Antalia, ha spiegato, perché là non c’è bisogno di ricette. Ha dato 1500 euro in lire turche a un farmacista e si è procurato l’Epo, la rovina della sua vita. “Nessun altro è coinvolto, ho fatto tutto da solo”, ha confermato.

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