1 Agosto 2013

Ok del Consiglio di Stato ai restauri al Colosseo Però i lavori non partono

Ok del Consiglio di Stato ai restauri al Colosseo Però i lavori non partono

 Alleluja! Si parte con i lavori di restauro del Colosseo finanziati dal gruppo Tod’ s per 25 milioni: il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso del Codacons contro la sponsorizzazione. Esulta il sindaco Ignazio Marino: «Può partire il restauro del Colosseo. Una buona notizia per Roma alla vigilia della Notte dei Fori». E anche l’ ex sindaco Gianni Alemanno e l’ ex sottosegretario Giro che all’ epoca si batterono «contro una sinistra contraria e che oggi festeggia, affinché il gruppo di Diego Della Valle potesse fare questo grande regalo alla nostra città». A sorpresa si registra un silenzio assordante da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici e del Mibac. In realtà l’ intoppo c’ è anche se è tutto pronto per partire. Da una parte il Consiglio di Stato rigetta il ricorso del Codacons (che presenterà appello alla Corte di Cassazione) dall’ altra non ha sciolto la questione sull’ altro ricorso che ha messo il freno a mano ai restauri del Colosseo, quello presentato dall’ impresa Lucci seconda classificata nella gara d’ appalto per i lavori. La Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha rimesso l’ esame della controversia all’ Adunanza Plenaria di Palazzo Spada. La ditta aveva impugnato la decisione della Soprintendenza Archeologica di Roma di affidare i lavori alla Gherardi, e ha fatto ricorso al Tar del Lazio, che lo ha respinto nel febbraio scorso. La Lucci allora aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato. In pratica bisognerà aspettare che l’ assemblea di tutti i giudici di Palazzo Spada si riunisca. Probabilmente questo non accadrà prima di settembre. Giocoforza il cantiere del Colosseeo slitterà in autunno. Insomma si tratta di una vittoria a metà quella che Marino intende festeggiare domani sera nella sua prima «veltronata» come è stata definita dall’ opposizione la Notte dei Fori con l’ inaugurazione del tratto pedonalizzato. Tutto fa brodo, a meno che non si annunci che i restauri partono comunque. Comunque sia il Codacons non depone le armi. « Prima di iniziare i lavori, occorre attendere la decisione dell’ Adunanza Plenaria del CdS sul ricorso promosso dalla ditta Lucci – ribadisce il presidente Carlo Rienzi – Si dovrà poi attendere la decisione della Corte di Cassazione a cui ci appelleremo. Qualora i lavori dovessero iniziare anche senza queste due importanti pronunce, l’ amministrazione del Comune di Roma dovrà assumersi le sue responsabilità». Il Codacons infattaricorda «che il CdS non ha “respinto” il ricorso dell’ associazione, ma ne ha dichiarato l’ inammissibilità. Di conseguenza i giudici non si sono espressi sulla legittimità del contratto di sponsorizzazione e sulla sua congruità». Il Consiglio di Stato ha stabilito infatti che l’ associazione non aveva titolo per presentare il ricorso rigettando quindi il provvedimento stesso. Contro il ricorso del Codacons si erano costituiti in giudizio sia la presidenza del Consiglio dei ministri sia Roma Capitale. Il restauro partirà lo stesso: a pensarla così è il senatore Pdl Francesco Giro: «Il Codacons deve rassegnarsi. I lavori possono iniziare e lo stesso Consiglio di Stato bocciando il ricorso del Codacons ne legittima l’ avvio. Quanto al rinvio in adunanza plenaria disposto dal Consiglio di Stato per discutere il secondo ricorso promosso dalla ditta esclusa, questo non interrompe l’ esecutività della sentenza del Tar sfavorevole al ricorrente». Insomma godiamoci il momento «storico». Si tratta di « un’ operazione di sponsorizzazione di grande importanza, che poteva essere un eccellente precedente e invece ci hanno fatto perdere due anni, da quel gennaio del 2011 da quando l’ avventura partì»
natalia poggi

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