7 Ottobre 2011

Ogni giorno vendute due patenti irregolari

Scoperti 600 documenti pagati dagli stranieri fino a 3.000 mila euro. Parte lesa il calciatore Vucinic. Oltre cento indagati: nei guai funzionari della Motorizzazione e titolari di autoscuole.

Se li avessero fermati per un controllo stradale non avrebbero capito neanche la classica frase «patente e libretto per favore». Però, centinaia e centinaia di automobilisti avevano la patente italiana anche se non parlavano una parola della nostra lingua. E allora come hanno fatto a ottenere il documento per la guida se non riescono a parlare e a scrivere l’ italiano? Come hanno fatto a superare la prova pratica e orale? Pagando dai 1.500 ai 3.000 mila euro. Bastava questa cifra per riuscire ad avere la patente e guidare liberamente senza aver superato alcun esame. Un metodo che però è stato stroncato dalla procura e dagli uomini della Polizia Roma Capitale, guidati dal comandante del Gruppo VIII Antonio Di Maggio, che hanno scoperto come funzionava questa truffa. Una volta accertato qual era il meccanismo, gli investigatori hanno subito depositato i risultati delle indagini in procura e i pubblici ministeri Carlo Lasperanza e Roberto Felici non hanno esitato a iscrivere sul registro degli indagati oltre cento persone, tra dipendenti della Motorizzazione civile e titolari di agenzie di autoscuola, ipotizzando, in alcuni casi, l’ accusa di corruzione. Nel corso delle perquisizioni, che sono state effettuate da circa 200 uomini in divisa, tra ufficiali e agenti, è spuntata anche la patente del calciatore della Juventus, ex romanista, Mirko Vucinic. Il giocatore, comunque, non risulta indagato e, anzi, per la procura sarebbe parte lesa. Gli inquirenti hanno verificato che in appena un anno sono state rilascaite in manera illecita più di 600 patenti comprate, quasi due documenti al giorno: sono 40 le autoscuole coinvolte nelle indagini. Il via alle indagini è stato dato dall’ arresto di una vigilessa dell’ VIII Gruppo perché accusata di aver intascato somme di denaro da stranieri èer istruire pratiche false e rilasciare carte d’ identità e certificati nel suo gruppo. Secondo i pm, la donna si sarebbe messa in tasca soldi insieme con un romeno, arrestato dai carabinieri di Tor Bella Monaca nel corso delle stesse indagini. La maggior parte degli automobilisti che avrebbero pagato per ottenere il documento di guida erano di nazionalità romena, cinese e bengalese, per un giro d’ affari pari a diversi milioni di euro. Il Codacons, intanto, si costituirà parte civile nella vicenda delle «patenti facili». «Il rilascio di patenti irregolari, concesse dietro pagamento, ha ripercussioni dirette sulla sicurezza stradale – afferma il presidente Carlo Rienzi – questo perché il documento che abilita alla guida viene rilasciato a chi, non avendo sostenuto le dovute prove previste dalla legge, non ne avrebbe alcun diritto. I beneficiari di patenti irregolari rappresentano quindi un potenziale pericolo per la sicurezza stradale e per l’ incolumità degli automobilisti e dei cittadini e per tale motivo ci costituiremo parte civile in rappresentanza della collettività danneggiata da simili illegalità». «Esprimo il mio ringraziamento alla Polizia Roma Capitale per questo intervento che fa seguito alla grande quantità di controlli capillari sui tagliandi delle assicurazioni e ai quasi 5.000 controlli antidroga e antialcol di questi ultimi mesi», ha detto il primo cittadino Gianni Alemanno.
 

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