Oggi sciopero dello shopping
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fonte:
- La Stampa
Oggi sciopero dello shopping
Ma in Riviera dovrebbe avere ripercussioni nulle
IMPERIA.
Sciopero dei consumatori, oggi, in tutta Italia: i rappresentanti di Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc invitano a non prendere caffè e cappuccino al bar, a disertare i saloni dei parrucchieri, a utilizzare l´autobus invece del taxi e in generale a non fare shopping. E´ una forma di protesta contro il caro-prezzi, facilitato dall´arrivo dell´Euro, che si è fatto sentire pesantemente anche nel Ponente. L´insolita agitazione avrà ripercussioni in una zona turistica come la Riviera? Pare proprio di no, anche perché ben pochi, da queste parti, ne sanno qualcosa. Lo ammette lo stesso rappresentante provinciale della Federconsumatori, Tiziano Campovecchi: «Nella zona questo problema non è molto sentito. Il nostro sodalizio comincia a farsi a sentire ora, ma questo sciopero non è stato pubblicizzato da nessuno. Neanche il Comitato per l´Euro della Prefettura si è mosso. Eppure, questa è una provincia cara, anche perché in un´area di frontiera. Il caffè costa 80 centesimi, contro i 60-65 di località vicine. La differenza si vede ad esempio confrontando i prezzi della benzina, in continua salita da noi nonostante il dollaro scenda e l´Euro salga, con quelli della vicina Francia. Un´altra questione controversa è legata alle tariffe dell´acqua: ogni centro ne applica di sue». Lo sciopero dello shopping, secondo le indicazioni degli organizzatori, invitava a rimandare di 24 ore il pieno, a non inviare lettere e a non andare dal parrucchiere. Ma Enzo Saglietto, presidente locale della Federacconciatori, non appare troppo preoccupato: «Non sapevo nulla dell´agitazione e anche i miei clienti non mi hanno detto nulla. Non credo proprio che qui ci saranno ripercussioni particolari». L´aumento dei prezzi? «In occasione del passaggio dalla lira all´Euro, ho evitato di proposito di fare ritocchi, anche se in realtà erano già previsti. Ho dovuto rivedere le tariffe un mese fa. Il costo della vita è indubbiamente aumentato». Lo sciopero coincide con un sit-in davanti alla sede dell´Istat, a Roma, in cui verrà richiesto un «paniere» per ogni tipologia di consumatore: l´indice, infatti, non tiene conto dei diversi tipi di consumi, a seconda che si tratti di giovani, famiglie numerosi, anziani e single. A condividere la protesta per gli aumenti è il segretario provinciale della Confesercenti, Piero Denegri: «Non si può che essere d´accordo sul fatto che gli stipendi non siano più adeguati al reale costo della vita. Il potere d´acquisto è qualcosa di fondamentale in una società consumistica come la nostra. Ritengo che sia giusto sensibilizzare l´opinione pubblica su questo argomento, al quale potrebbero essere anche dedicati incontri». Conclude Claudio Porchia, segretario della Cgil: «Da noi la risposta sarà nulla perché i movimenti di categoria sono scarsamente rappresentati. Inoltre, non c´è attenzione da parte degli enti locali e della Camera di commercio. E´ però importante la presa di coscienza culturale. Di sicuro, anche nel Ponente ci sono difficoltà crescente nell´affrontare il costo della vita: i lavoratori monoreddito che hanno due lavori sono costretti a cercarsene un terzo, possibilmente in nero. Un settore in difficoltà è anche quello dei benzinai, che nonostante gli aumenti del carburante vedono ridursi la percentuale di guadagno».
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