OGGI CONTE INTERROGATO DAI PPMM DI BERGAMO
ECCO LE DOMANDE CONTENUTE NELLA DENUNCIA CODACONS CUI IL PREMIER DOVRÀ DARE ESAURIENTE RISPOSTA
Oggi il Premier Giuseppe Conte, interrogato dalla procura di Bergamo sulla mancata istituzione delle zone rosse a Nembro e Alzate, dovrà rispondere ad alcuni quesiti sollevati dal Codacons in un esposto presentato alla magistratura bergamasca. Se le risposte del Presidente non saranno convincenti, il Governo dovrà necessariamente essere indagato dalla procura.
I dubbi dell’associazione sono i seguenti:
Perché lo Stato Italiano non ha agito tempestivamente in relazione alla pericolosità contagiosa del coronavirus provvedendo già da gennaio 2020 a sigillare le aree interessate alla presenza del virus.
Perche’ lo Stato Italiano non ha provveduto tempestivamente alla istituzione della zona rossa che avrebbe potuto scattare anche pochi giorni dopo Codogno, e invece fu sempre rinviata, annullata.
Come mai nonostante la Cina avesse notiziato a dicembre 2019 di trovarsi dinnanzi ad una grave epidemia, le Istituzioni italiane pur essendo, già dal 2006, dotate di un PIANO PANDEMICO che prevedeva precipue misure da adottare in una fase pre-pandemica non le avrebbe adottate già dai primi di gennaio 2020.
Come mai esisterebbe già dal 20 gennaio 2020 un piano nazionale di emergenza per fronteggiare il coronavirus in italia, ma del quale non è dato sapere, cosa dice e cosa prevede.
Come mai lo Stato Italiano – nonostante le notizie della diffusione del virus e la dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 30 gennaio 2020 che aveva dichiarato l’emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus e già da quella data aveva diffuso raccomandazioni alla Comunità internazionale circa la necessità di applicare misure adeguate – nonostante la deliberazione dello stato di emergenza disposta con Dcm del 31 gennaio 2020, da tale data si sarebbe attivato concretamente ed unicamente solo in data 9 marzo 2020 dichiarando la quarantena per l’intero territorio nazionale.
Come mai lo Stato Italiano che ha il compito e l’obbligo di fornire informazioni accurate, tempestive ed indipendenti per fare importanti raccomandazioni e prendere decisioni sulla salute pubblica, non lo avrebbe fatto.
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