Offrono lavoro al MuMi, ma è falso
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fonte:
- Il Centro
FRANCAVILLA. L’ annuncio su internet per la ricerca di personale per la gestione di un museo e di una biblioteca scatena le aspettative dei giovani disoccupati francavillesi, che sperano in un inesistente posto di lavoro al Museo Michetti. Nelle ultime settimane numerosi ragazzi hanno tempestato, al telefono e di persona, gli uffici comunali per saperne di più su alcune allettanti proposte apparse, a partire dal 18 ottobre scorso, su vari siti internet di rilievo nazionale specializzati nella ricerca di lavoro. Cinque, complessivamente, i posti offerti da un non ben precisato «ente senza scopo di lucro», con unico recapito due differenti caselle postali, aperte a Francavilla nell’ ufficio delle Poste centrali di via Duca degli Abruzzi 1. Il misterioso ente sarebbe alla ricerca di due figure da impiegare, con contratto a termine di un anno part-time, l’ una nelle attività di biblioteca e l’ altra nel disbrigo delle incombenze connesse al funzionamento di un museo. Inoltre, due commessi/centralinisti e un addetto all’ amministrazione; senza però precisare la sede di lavoro. Per tutte le offerte, si richiede l’ invio del curriculum dettagliato entro il 15 novembre. Il Comune, però, prende le distanze dall’ annuncio ingannevole. «Non è stato pubblicato alcun bando relativo a tali mansioni da parte dell’ ente da me rappresentato», precisa il sindaco Nicolino Di Quinzio . «Tutti gli avvisi vengono pubblicati sul sito ufficiale del Comune (www.comune.francavilla.ch.it) e sarei ben lieto di poter comunicare anche bandi per assunzioni, senza delegare nessuno». Il Codacons, associazione a tutela dei consumatori, invita i disoccupati alla prudenza. «E’ sempre opportuno diffidare di tutto ciò che è anonimo quando ci si richiede l’ invio di dati personali, come quelli contenuti in un curriculum», avvisa il responsabile provinciale Vittorio Ruggieri , «soprattutto se non è indicato il titolare del trattamento dati, come previsto dalla normativa. In caso contrario, non c’ è la certezza dello scopo per il quale i dati stessi verranno utilizzati. In genere, negli annunci di lavoro si utilizza quantomeno un riferimento della ditta o della società. Quando le richieste sono anonime il consiglio è di non inviare nulla: l’ utilizzo lecito presuppone il rispetto della normativa». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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