Offese agli ostaggi di Sana`a
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fonte:
- Il Gazzettino
Due lettere pornografiche e una missiva di rimostranze inviate ai coniugi Gamba e Polato rapiti nello Yemen Offese agli ostaggi di Sana`a La Digos apre un`indagine e acquisisce gli scritti anonimi. Iniziato il processo ai sequestratori E adesso arrivano gli insulti. Pornografici. Sono due le lettere oscene che un anonimo ha inviato al dottor Piergiorgio Gamba e alla moglie Maura Tonetto, nonchè al dottor Raffaele Polato e alla consorte Camilla Ramigni. Entrambe spedite da Padova e recapitate dal postino la scorsa settimana. Contengono un`insalata di pesanti volgarità frutto di una mente bacata.A prendere di mira le due famiglie, protagoniste del drammatico sequestro di Capodanno nello Yemen, è un paranoico locale che già in passato è stato oggetto di indagine da parte degli investigatori della Digos padovana. Per stile e contenuto la polizia attribuisce le due missive alla stessa mano che da una decina d`anni stressa la privacy di personaggi in vista della città, impegnati nella politica e nel mondo dell`imprenditoria. A risvegliare gli osceni pruriti del grafomane è stato l`ovvio clamore suscitato dal rapimento dei turisti padovani e amplificato dagli organi di informazione. È da parecchio tempo che il pornografo casereccio fa penare la Questura. Ma finora ogni sforzo per identificarlo è stato vano. Comunque, al di là della spiacevolissima offesa, questo delirante concittadino risulterebbe innocuo.Di altro tenore, invece, una terza lettera, anche questa anonima, di rimostranze per il costo sostenuto dalla collettività per riportare a casa sane e salve le vittime del sequestro. Qui il contenuto appare in linea con l`intervento polemico del Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell`ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, che ha inviato un esposto alla Procura della Corte dei Conti affinchè faccia chiarezza sulle spese sostenute dallo Stato (600 mila euro, sostiene l`associazione) per liberare gli ostaggi. “Lo Yemen è una delle mète sconsigliate dalla Farnesina e ad alto rischio rapimenti – affermava l`associazione all`indomani della liberazione avvenuta il giorno dell`Epifania – chi nonostante le avvertenze vi si reca è un incosciente e non un eroe. Il rapimento ha avuto un costo elevato per la collettività e deve essere risarcito dai 5 italiani ostaggi in Yemen, attraverso i propri beni personali“. Una presa di posizione, seguìta da altre analoghe, che ha “amareggiato“ e “rattristato“ le due famiglie facendole chiudere in un comprensibile silenzio.Intanto domenica, a Sana`a, dopo la festa musulmana di Eid El Adha, secondo quanto annunciato dal sito ufficiale yemenita su internet “26 settembre“ (prende il nome dall`anniversario della rivoluzione), è iniziato il processo ai sei sequestratori. E muove i primi passi l`inchiesta avviata dalla Procura di Roma, affidata al procuratore aggiunto Italo Ormanni, che procede per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma sarà necessaria una rogatoria internazionale per avere la certezza dell`identità dei rapitori per i quali potrebbe essere chiesta anche l`estradizione. La Digos padovana, finora, non ha ricevuto alcuna disposizione per assumere la testimonianza formale delle parti offese.
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