7 Giugno 2018

«Occorre sanzionare pesantemente le aziende coinvolte nel caporalato»

«Alloggi fatiscenti privi di riscaldamento, indumenti prelevati dai rifiuti e vitto scadente o scaduto: erano l’ unica ‘paga’ che un gruppo di romeni davano a loro connazionali in cambio di lavoro nei campi o, per alcune giovani, anche minorenni, obbligandole a prostituirsi. E chi si ribellava era vittima di violenza inaudita». Comincia così la nota del Codacons, il coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’ ambiente e dei diritti degli utenti, intervenuto a margine dell’ operazione Boschetari per invocare «pene severe e sanzioni interdittive per le aziende».«Dopo quanto emerso da un’ indagine della polizia di Ragusa – recita il comunicato stampa – che ha fermato cinque romeni per caporalato, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato dellaprostituzione, anche minorile, il Codacons interviene invocando sanzioni esemplari e con la richiesta al nuovo governo di inasprire le pene per questi gravi reati, sanzionando pesantemente anche le aziende che utilizzano traffico di esseri umani per reclutare manodopera a costo zero». «Occorre sanzionare con pesanti misure interdittive e rendere di pubblico dominio le aziende coinvolte nel triste fenomeno del capolarato e del traffico di esseri umani – afferma Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – Per questo chiederemo al nuovo ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, di attivare subito una task force per difendere il lavoro, la dignità e il reddito dei nostri agricoltori, allevatori e di quanti ogni giorno si impegnano onestamente per portare in alto il nome della Sicilia in questo comparto».Evidenzia Codacons: «Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, sono state avviate dalla squadra mobile dopo la denuncia di un romeno, attirato, come gli altri, con l’ inganno e la falsa promessa di un lavoro, di una casa dignitosa e, poi, invece, privato di ogni facoltà di negoziare condizioni anche di vita. Tutte le numerose vittime presenti sul territorio sono ospiti di un’ associazione anti-tratta, specializzata nel sostegno di quanti subiscono lo sfruttamento lavorativo».Una fetta di mercato, quella dello sfruttamento lavorativo e del caporalato che, nonostante le numerose operazioni delle forze dell’ ordine impegnate nel contrasto al fenomeno, sempre più allargata e diffusa. E gli imprenditori agricoli coinvolti in blitz recenti, hanno affermato di essere costretti a utilizzare manodopera a basso costo per stare sul mercato che penalizza ormai da un ventennio il comparto agricolo.

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