Il Comune porta in Commissione tributaria la delibera sul riclassamento. L’ assessore Attilio Monosi lo aveva anticipato poco meno di due mesi addietro, quando il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso in appello fatto dall’ Agenzia delle Entrate e dal Ministero delle Finanze. I giudici della Quarta Sezione avevano annullato la sentenza con la quale il Tar aveva cancellato la riclassificazione catastale fatta dal Comune, che aveva scatenato una ridda di polemiche. In pratica, il Consiglio di Stato aveva dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, indicando le competenze nel giudice tributario. «Siamo dalla parte dei cittadini – aveva detto Monosi – e faremo in modo che tutti vengano posti sullo stesso piano». Nei mesi scorsi, infatti, solo seimila proprietari di immobili avevano fatto ricorso individualmente in Commissione tributaria, oltre che al Tar. Così, avendo a disposizione tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza del Consiglio di Stato, l’ Amministrazione ha deciso di fare ricorso alla Commissione tributaria provinciale, insieme con le associazioni dei consumatori Codacons, Adoc ed Adusbef, come già fatto nelle cause precedenti. La Giunta ha incaricato l’ avvocato Daniela Lorenzo. Piero Mongelli, del Codacons, ricorda, ancora una volta, che sin dall’ inizio aveva invitato i cittadini a percorrere il doppio binario del contenzioso. Ed Alessandro Presicce, dell’ Adoc, rammenta che se il Comune avesse annullato la delibera, in autotutela, evitando tutto il contenzioso, la storia sarebbe stata diversa. Ed il consigliere dell’ opposizione di centrosinistra Carlo Salvemini ricorda che «l’ Amministrazione Perrone ha voluto attivare il riclassamento nel 2010. Nessuno l’ ha obbligata: è stata una scelta politica. Ha deciso troppo tardi di fermarsi. Solo quando, cioè, è stata incalzata dalla minoranza, avendo taciuto alla città per due anni questo provvedimento: un silenzio colpevole».
 

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