Nuova Sars, tre ricoveri a Firenze: arrivano i tecnici del Ministero e Codacons presenta esposto in procura
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- SestoPotere.com
(Sesto Potere) – Firenze – 4 giugno 2013 – La Nuova Sars , malattia che all’ estero sta facendo registrare numerosi morti e casi di contagio, è arrivata anche in Italia. Le tre persone che hanno contratto il Coronavirus, meglio conosciuto come Nuova Sars , sono state ricoverate in Toscana , i identificate dal servizio di igiene pubblica della Asl di Firenze, e controllate poi all’ ospedale di Careggi. I campioni prelevati sono ora all’ Istituto Superiore di Sanità, per la conferma di un’ eventuale positività al coronavirus. Intanto i tre ricoverati (due a Careggi e una al Meyer) sono in buone condizioni. L’ Unità di crisi costituita venerdì scorso monitora costantemente la situazione clinica ed epidemiologica. E oggi verranno a Firenze i tecnici del Ministero e dell’ Istituto Superiore di Sanità, per incontrarsi con i colleghi toscani. La situazione clinica. I tre pazienti ricoverati – il caso indice e la donna che ha avuto con lui contatti lavorativi, entrambi a Careggi, e la nipotina, al Meyer – sono in buone condizioni e i sintomi che presentano, peraltro in rapida attenuazione, non sono preoccupanti. La situazione epidemiologica. La Regione comunica che : “Si stanno facendo tutti i controlli necessari per verificare la diffusione del virus”. Partendo dai tre casi ricoverati, il Dipartimento di Prevenzione di Firenze, d’ intesa con i reparti ospedalieri di malattie infettive, ha fatto pervenire al laboratorio di Virologia dell’ Università di Firenze i tamponi di tutti i soggetti che hanno avuto contatti stretti con il caso indice e con i familiari degli altri due casi. I campioni raccolti sono stati inviati all’ Istituto Superiore di Sanità per avere la conferma di un’ eventuale positività. L’ Unità di crisi. Attiva già da venerdì 31 maggio, è costituita da tecnici dell’ assessorato al diritto alla salute, delle due aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e del Meyer e dell’ azienda sanitaria 10 di Firenze. Si è riunita stamani per esaminare tutti i dati attualmente a disposizione e monitorare sia la situazione clinica che quella epidemiologica. In accordo con l’ Istituto Superiore di Sanità, l’ Unità di crisi toscana sta cercando di studiare il comportamento del virus. “Aumenteremo il numero dei controlli – dicono i tecnici dell’ Unità di crisi – ma finora abbiamo verificato che il virus non è particolarmente aggressivo e non comporta sintomi gravi, presentando una sintomatologia clinica di rapida risoluzione”. Domani pomeriggio è previsto a Firenze un incontro dell’ Unità di crisi con i tecnici del Ministero e dell’ ISS. La Regione Toscana informa che emetterà un bollettino quotidiano, per dare un aggiornamento costante sia sulla situazione clinica che su quella epidemiologica. L’ allarme del Codacons: pericolo sottovalutato. La Nuova Sars, malattia che all’ estero sta facendo registrare numerosi morti e casi di contagio, è arrivata anche in Italia, nonostante le rassicurazioni del Ministero della salute. In Italia il pericolo costituito dalla nuova Sars sembra essere stato sottovalutato, come dimostrano i tre contagi avvenuti nel nostro paese – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Dal 14 maggio scorso abbiamo chiesto alle autorità sanitarie italiane di attivarsi per evitare il diffondersi della malattia nel nostro paese, ma le istituzioni si sono limitate a rassicurare gli organi di informazione senza adottare misure efficaci a tutela della salute dei cittadini. Il Codacons ha presentato ieri un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di aprire una indagine per le ipotesi di epidemia colposa e omissioni d’ atti d’ ufficio, allo scopo di verificare se vi siano responsabilità delle autorità sanitarie in merito ai contagi registrati in Italia. L’ associazione chiede anche l’ adozione di misure urgenti a tutela della popolazione, a partire da controlli sanitari per quei soggetti che provengono da zone a rischio e vogliono entrare in Italia o che hanno avuto contatti con persone malate di nuova Sars.
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