Nuova ordinanza di Zaia i mezzi pubblici all’ 80% e 50 milioni alle aziende
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fonte:
- Il Gazzettino
IL PROVVEDIMENTO VENEZIA Anche in Veneto la capienza dei mezzi pubblici scenderà all’ 80%. Lo prevede la nuova ordinanza che il governatore Luca Zaia presenterà oggi, recependo il decreto firmato lunedì dal premier Giuseppe Conte con il ministro Roberto Speranza, pur con alcune perplessità sui taxi che dovranno essere chiarite nelle prossime ore. I veri effetti della sforbiciata ai viaggiatori su bus, treni e vaporetti saranno visibili da lunedì, quando inizierà l’ anno scolastico, ma già ieri sia la Regione che il Governo hanno confermato lo stanziamento dei fondi per compensare parzialmente il taglio dei servizi locali. LA SICUREZZA Come concordato in Conferenza Stato-Regioni, il provvedimento statale dispone fino al 7 ottobre la riduzione del 20% dei passeggeri, con l’ obiettivo di assicurare il rispetto delle distanze. Un problema che, in certi orari e in determinati percorsi, è osservabile già adesso. Lo dimostra anche la ricognizione effettuata ieri dal Codacons sulle linee di navigazione nel capoluogo regionale: «Abbiamo registrato una massiccia presenza di viaggiatori sui vaporetti in servizio a Venezia, ma nessun distanziamento a bordo dei mezzi. Ad esempio sulla linea Actv 5.1 che porta al Lido, quella maggiormente utilizzata in questi giorni in occasione della Mostra del cinema, i passeggeri erano numerosi, non distanziati e viaggiavano molto ravvicinati tra loro». Ravvisando «una situazione di potenziale pericolo sul fronte Covid», l’ associazione ha chiesto l’ intervento del prefetto Vittorio Zappalorto, «affinché si garantisca la sicurezza dei trasporti in laguna e si adottino i necessari strumenti per evitare focolai e contagi tra gli utenti del trasporto pubblico». IL DISPOSITIVO È dallo scorso 26 giugno che in Veneto i mezzi sono autorizzati a circolare a pieno carico. Anche quando a livello nazionale era stata disposta la riduzione a metà della capacità, infatti, Zaia aveva tirato dritto citando l’ accordo fra Governo e parti sociali sulle deroghe al distanziamento nelle aziende, a fronte dell’ obbligo di utilizzo della mascherina. L’ uso del dispositivo valeva per l’ accesso ai veicoli pubblici quando viaggiavano al 100%, ma resterà in vigore anche adesso che scatterà il taglio di un quinto, accettato dal Veneto «perché in questo momento la responsabilità è troppo grande su questa partita». Il nodo da sciogliere riguarda però i taxi: con le attuali disposizioni statali, non possono più salire a bordo quattro clienti in aggiunta al conducente, ma solo due e sul sedile posteriore. Trasversale è la contrarietà delle Regioni a questa limitazione, per cui non è escluso che l’ ordinanza di Palazzo Balbi possa includere una modifica in tal senso rispetto al testo di Palazzo Chigi. LE RISORSE Nel frattempo i gestori fanno i conti con le nuove regole, segnalando un po’ in tutte le province problemi e incertezze, ma anche avanzando soluzioni e proposte. Per esempio Mom a Treviso ha evidenziato la necessità di 1,5 milioni per affidarsi alle ditte di autoservizi privati e a Padova la Provincia ha domandato a Busitalia un piano di servizi aggiuntivi per il trasporto scolastico extraurbano, mentre Dolomitibus a Belluno è preoccupata piuttosto per la diminuzione degli abbonamenti da parte degli studenti e dei lavoratori ancora incerti sul da farsi. È anche per questo che la Giunta regionale ha approvato due riparti di finanziamento: l’ uno di oltre 42 milioni di euro, stanziati nel decreto Rilancio dai ministeri dei Trasporti e dell’ Economia, per compensare i mancati ricavi da traffico registrati nel periodo di emergenza sanitari; l’ altro da circa 8,5 milioni, reperiti nel bilancio regionale e destinati al potenziamento dell’ offerta. «Il settore ha un estremo bisogno di liquidità e non appena il trasferimento statale è stato reso concretamente disponibile, abbiamo provveduto con la massima urgenza, tra le prime Regioni in Italia, a ripartire le quote spettanti alle aziende», ha spiegato l’ assessore leghista Elisa De Berti. Inoltre il ministro dem Paola De Micheli ha annunciato che, con il decreto pubblicato ieri, saranno autorizzati 300 milioni di spesa per le Regioni nel trasporto pubblico locale e 150 milioni per i Comuni nel servizio di scuolabus. «Risorse insufficienti e tardive», secondo il senatore centrista Antonio De Poli. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
angela pederiva
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