NUOVA BUFERA GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI E IL MINISTRO DELL’AMBIENTE PRESTIGIACOMO
Un nuovo scandalo sugli sprechi della pubblica amministrazione è oggi sul tavolo del Procuratore capo della Repubblica di Roma e del Procuratore Generale della Corte dei Conti. Sotto accusa da parte della associazione ambientalista CODACONS le nomine dei massimi dirigenti presso quel dicastero effettuate in violazione della legge e delle procedure. Le nomine già ricusate dalla Corte dei Conti hanno comportato che dirigente con incarichi di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio sia diventato anche massimo dirigente del Ministero facendo “fuori” tutti i dirigenti di carriera in servizio messi in buona parte a grattarsi la pancia senza lavoro.
Si legge nell’esposto presentato oggi dal CODACONS: “In data 24.02.2010, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha emanato un decreto concernente l’incarico ad interim di Direttore della Direzione per la tutela del territorio e delle risorse idriche al dott. M.d.G.
Il conferimento dell’incarico ad interim al Dott. D. G. è stato motivato dall’amministrazione dalla necessità di assicurare, nell’immediato, la continuità dell’azione amministrativa nelle more dell’attribuzione della titolarità della citata Direzione generale ad un soggetto estraneo all’amministrazione dello Stato.
Tale conferimento, tuttavia, appare del tutto illegittimo sia perché, inspiegabilmente, non è stato preceduto dallo svolgimento della specifica procedura di pubblicità di cui al Decreto Ministeriale 21 ottobre 2009, GAB/DEC/115/2009 (Definizione dei criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali), sia perché il Dott. M. D. G., Consigliere del ruolo dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, già ricopre presso lo stesso dicastero l’incarico di Segretario Generale (decreto di nomina – d.P.R. 31/12/2009), di fatto inconciliabile con quello di direttore generale, anche se ad interim.”…” il Legislatore ha imposto che tutti gli incarichi di funzione dirigenziale nelle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, debbono essere conferiti secondo le disposizioni dell’art. 19 del D. Lgs. n. 165/2001”.
Nell’esposto , dopo avere descritto le illegalità delle altre nomine dirigenziali adottate dal Presidente del Consiglio su proposta del Ministero dell’Ambiente si legge: “Si consideri, a tal proposito, che i quattro Direttori Generali in carica che dal mese di gennaio 2010 non possono, loro malgrado, esplicare le loro funzioni comportano per lo Stato una spesa complessiva annua per stipendi percepiti pari ad euro 669.209,30, come è facile evincere dalle Tabelle “Retribuzione del personale dirigenziale” pubblicate sul sito internet dello stesso Ministero!”.
Le nomine sono state duramente contestate dalla Corte dei Conti con due decisioni che hanno ricusato il visto alle nomine stesse.
Ora il CODACONS che lamenta il blocco di tutta l’attività di controllo del mare, dell’aria e in generale dell’ambiente proprio nel periodo estivo in cui maggiori sono i problemi legati a discariche abusive a inquinamento del mare e dei fiumi , chiede che si apra una azione per danno all’erario e che la Procura di Roma accerti eventuali ipotesi di reato specie a mente dell’abuso di atti di ufficio e chiede anche il sequestro di tutti gli atti di nomina dichiarati illegali dalla Corte dei Conti.
L’esposto integrale e le due delibere della Corte dei Conti sono pubblicati, in adempimento del diritto di cronaca , sul blog www.carlorienzi.it
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