16 Settembre 2014

Nozze gay, Forza Italia scende in piazza Sel a Renzi: «E lei da che parte sta?»

Nozze gay, Forza Italia scende in piazza Sel a Renzi: «E lei da che parte sta?»  
Il
Codacons: «Trascrizioni legali». A Roma, Marino pronto a seguire
Merola. Ma la scelta di Merola non convince tutto il Pd, Licciardello:
«Crea solo irrigidimento»

BOLOGNA – L’eco dello scontro tra Comune e Prefettura, a Bologna, sulla trascrizione all’Anagrafe dei matrimoni gay celebrati all’estero — cosa che la città delle Due Torri ha cominciato a fare — arriva in tutta Italia. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si dice pronto a seguire il collega bolognese Merola, mentre il leader di Sel Nichi Vendola chiede la rimozione del prefetto (e del ministro Alfano) per aver dato l’alt a Palazzo d’Accursio e anche il Codacons scende in campo a favore delle trascrizioni, «assolutamente legali». Il capogruppo di Sel Arturo chiama in causa direttamente Renzi: «Lei da che parte sta?». A Bologna, intanto, la decisione di Merola di tirare dritto non è piaciuta a tutto il Pd, con il presidente locale del partito, il renziano e cattolico Piergiorgio Licciardello, che la giudica una mossa capace di creare «solo irrigidimento». E, mentre la Curia è tornata all’attacco, Forza Italia annuncia una manifestazione in piazza: appuntamento sabato in piazza Santo Stefano dalle 17 alle 19.

LA MANIFESTAZIONE DI FI – «Condanniamo la scelta del sindaco Merola. La nostra città ha infatti problemi di assoluta urgenza da risolvere in via prioritaria, ma il sindaco sembra proprio non accorgersene, sempre più assente e lontano dalle questioni concrete che preoccupano quotidianamente i bolognesi». Così Michele Facci, presidente del gruppo Forza Italia al Comune di Bologna che per contestare la scelta del sindaco ha invitato tutti i bolognesi «ad unirsi alla nostra protesta, sabato in piazza Santo Stefano, dalle 17 alle 19».

CON IL PREFETTO – Anche per Filippo Berselli (Ncd), la trascrizione è «una pagliacciata perché non è consentita dal nostro ordinamento». A fianco del prefetto anche l’associazione La Manif Pour Tous, che chiede a Merola di «adeguarsi alla realtà di fatto». Difende il prefetto Sodano anche Carlo Giovanardi, capo gruppo Ncd Commissione Giustizia Senato, che parla di «forzature contra legem del sindaco di Bologna».

IL CODACONS: «PROVVEDIMENTO LEGITTIMO» – Non la pensa allo stesso modo il Codacons, che con una nota scende ufficialmente in campo a favore delle nozze gay : la trascrizione sui registri dello stato civile di matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero, dice l’associazione, è assolutamente legale, e in tal senso il prefetto non può annullare le disposizioni di un sindaco che vanno in questa direzione. A legittimare la direttiva del sindaco è la Corte europea dei diritti dell’uomo, si spiega. Con una sentenza depositata il 24 giugno 2010, infatti, la Corte di Strasburgo, decidendo sul ricorso presentato nei confronti dell’Austria da una coppia di cittadini omosessuali che si era vista negare il diritto di sposarsi e ogni altro riconoscimento giuridico, ha ammesso l’esistenza del diritto alla vita familiare anche in favore delle coppie formate da soggetti dello stesso sesso. La Corte, esaminando i precedenti in materia, ha confermato che il concetto di `vita familiare´ non si può limitare esclusivamente ai rapporti fondati sull’istituto del matrimonio, ma deve necessariamente includere anche la `famiglia di fatto´, ossia il legame stabilito tra persone che vivono insieme fuori dal matrimonio, indipendentemente dal loro sesso. «In virtù di tale decisione il provvedimento del sindaco di Bologna è pienamente legittimo e non può essere annullato dal Prefetto», spiega il presidente Carlo Rienzi.

MARINO COME MEROLA – A Roma, il sindaco Marino fa sapere che «ho chiesto ai partiti politici e al presidente dell’Assemblea capitolina che si avvii il processo per il riconoscimento dei matrimoni contratti all’estero, sia di eterosessuali, sia di omosessuali, di coppie che si trasferiscono a vivere qui perché penso sia una normale procedura di civiltà».

«RENZI, LEI DA CHE PARTE STA?» – Chiama in causa direttamente il premier il capogruppo di Sel Arturo Scotto, parlando durante il dibattito che è seguito al discorso del presidente del consiglio sulle riforme dei Mille giorni: «Presidente Renzi, sul tema dei diritti civili a Bologna noi stiamo con il sindaco Merola. Lei da che parte sta?». Anche il presidente di Sel, Nichi Vendola, interviene sulla polemica: «Immagino che il prefetto di Bologna sia stato rimosso dal ministro dell’Interno dopo la polemica con il sindaco di Bologna sulla registrazione delle unioni di fatto contratte all’estero. E se non lo ha fatto bisognerebbe rimuoverlo. Ma forse bisognerebbe rimuovere anche l’attuale ministro dell’interno».

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