7 Ottobre 2014

Nozze Gay, Alfano: «Cancellare tutte le trascrizioni avvenute all’estero»

Nozze Gay, Alfano: «Cancellare tutte le trascrizioni avvenute all’estero»

Roma – Una circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro ed alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay contratte all’estero, «avvertendo che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». L’ha annunciato il ministro dell’interno Angelino Alfano.
«Il punto – ha premesso il ministro intervenendo a Rtl 105.5 – è uno: a ogni evidenza le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci, che prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso non sono conformi alle leggi italiane. In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge».
Le reazioni
Orfini ad Alfano: «Non annullarle, introdurle»
«Caro Angelino Alfano, invece di annullare le trascrizioni dei matrimoni gay preoccupiamoci di renderli possibili anche in Italia». Lo scrive su Twitter Matteo Orfini, presidente del Partito democratico.
Codacon: «La circolare di Alfano è illegittima»
La circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro e alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay contratte all’estero, annunciata oggi dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, «viola palesemente quanto disposto in tema di coppie di fatto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e, in quanto tale, è illegittima»: lo afferma il Codacons, annunciando un ricorso collettivo al Tar del Lazio per ottenere l’annullamento del provvedimento di Alfano.
La Corte di Strasburgo, spiega il Codacons, con una sentenza del 2010 ha ammesso l’esistenza del diritto alla vita familiare anche in favore delle coppie formate da soggetti dello stesso sesso e ha confermato che il concetto di «vita familiare» deve necessariamente includere anche la «famiglia di fatto», ossia il legame stabilito tra persone che vivono insieme anche fuori dal matrimonio, indipendentemente dal loro sesso.
Per questo motivo, secondo l’associazione, i provvedimenti dei sindaci che prevedono la trascrizione delle nozze gay contratte all’estero sono pienamente legali, «perché tali atti non introducono l’istituto del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma si limitano a riconoscere i legami tra persone che rappresentano una coppia di fatto o che hanno contratto formale matrimonio all’estero, in conformità di quanto previsto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo».
Vendola ad Alfano: «I sindaci non abbasseranno la testa»
«Evidentemente nel governo delle larghe intese a Renzi spetta la parte degli annunci, mentre chi detta legge sui diritti sociali è il diversamente berlusconiano Sacconi. Sui diritti civili e sulla dignità e la libertà delle persone detta legge il diversamente berlusconiano Alfano, famoso per la vicenda kazaka e per aver votato a suo tempo la vergogna della Bossi/Fini». Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà.
«Ora -prosegue il leader di Sel- come un ministro della polizia austroungarica dell’epoca risorgimentale tenta di bloccare i passi in avanti della società italiana. Impresa vana la sua, non ci riuscirà».
Gay Center: «Alfano si candidi a leader delle Sentinelle in piedi»
«Alfano si candidi a leader delle “Sentinelle in piedi”. Il suo annuncio che invierà una circolare oggi stesso ai prefetti per cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero è l’esempio di un ministro dell’Interno che vuole derubricare i diritti civili a questione di ordine pubblico»: è il commento del portavoce di Gay center, Fabrizio Marrazzo.
«Alfano usa il suo potere di ministro per attaccare quei sindaci che stanno aprendo alle trascrizioni. Noi, invece, ci auguriamo che quei sindaci coraggiosi vadano avanti. Sarebbe bene che dal Governo, magari dal presidente Renzi, e dalla maggioranza ci fossero prese di posizione chiare contro questa decisione del ministro dell’Interno» aggiunge Marrazzo.
© Riproduzione riservata

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