12 Novembre 2020

Norman Atlantic, nel processo esclusi eccellenti

BARI Il Ministero dei Trasporti non sarà parte civile nel processo sul naufragio del traghetto Norman Atlantic avvenuto nel dicembre 2014 e costato la vita a 31 passeggeri e il ferimento di altri 64. Dal processo è stata esclusa anche l’ Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e due associazioni, la Gepa (guardie ecozoofile di protezione ambientale) e la Cosmar (comitato per la salvaguardia delle dignità dei marittimi). Ammesse come parti civili al processo invece i ministeri dell’ Ambiente, della Difesa e degli Interni, le associazioni Codacons, Confconsumatori e Anmil e i settanta familiari di vittime e superstiti. Il Tribunale di Bari ha infine escluso i tre responsabili civili citati: le società Visemar di Navigazione, Visemar Trasporti e i cantieri navali Visentini. Le decisioni sono state prese durante l’ udienza in corso a Bitonto in tre diverse aule video collegate tra loro: una misura necessaria per evitare assembramenti e nel rispetto delle regole anti Covid. Gli imputati sono le due società Visemar e Anek Lines, rispettivamente proprietaria e noleggiatrice della nave e 32 persone. Tra loro l’ armatore Carlo Visentini, i due legali rappresentanti della Anek Lines, il comandante Argilio Giacomazzi e 26 membri dell’ equipaggio. I reati contestati, a vario titolo, dai pm inquirenti, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, sono cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a violazioni sulla sicurezza e al codice nella navigazione. Il naufragio, avvenuto nella notte tra il 27 e 28 dicembre, fu la conseguenza di un rogo scoppiato a bordo. Stando alle indagini della Procura, l’ origine delle fiamme fu un camion frigo lasciato con motore acceso, perché non c’ erano abbastanza prese di corrente. Una serie di negligenze e successivi errori (impianto antincendio inidoneo e attivato sul ponte sbagliato, allarme dato in ritardo) avrebbe poi consentito al rogo di propagarsi nella nave fino a diventare indomabile. Undici passeggeri morirono per assideramento seguito da annegamento, alcuni caduti in mare mentre tentavano di salire sulle scialuppe, un altro corpo mai identificato, forse appartenente ad un adolescente clandestino, fu invece trovato carbonizzato all’ interno del relitto e altre diciannove persone risultano ancora disperse. La prossima udienza si terrà il 9 dicembre e saranno discusse le eccezioni preliminari (anticipate dai difensori degli imputati) e che riguardano la competenza territoriale, la giurisdizione e la inutilizzabilità dell’ incidente probatorio durato circa due anni con numerosi accessi a bordo del relitto che fu ormeggiato a Bari. Verifiche tecniche che portarono all’ individuazione di altre responsabilità e a far salire il numero degli indagati da 18 a 32. L’ udienza di dicembre, su accordo delle parti, si terrà in video conferenza. Tutte le parti (che arrivano da varie regioni italiane) si collegheranno da remoto con il collegio dei giudici presieduto da Marco Guida che si riunirà in un’ aula del Palagiustizia di via Dioguardi a Bari.
angela balenzano

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