“Non riaprite Medie e Superiori”
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
Il Codacons Lecce «boccia» l’ordinanza di Mi- Emiliano che stabilisce che in Puglia, da domani e fino al 30 aprile, istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza». Per l’Associazione di consumatori con l’ordinanza emessa a Pasqua, il presidente della Regione «esorbitando dai propri poteri», nonostante la Puglia sia in zona rossa, ha «di fatto disposto la riapertura anche della seconda e terza media e della scuola superiore con obbligo da parte delle istituzioni scolastiche di accettare le richieste di didattica integrata». «Ove ritenessimo di interpretare diversamente l’ordinanza della Regione Puglia, infatti, non avrebbe alcun senso il riferimento alla scuola media (secondaria di primo grado) ed alla scuola superiore (secondaria di secondo grado) che per legge, in zona rossa, sono integralmente svolte con didattica a distanza senza alcuna possibilità di scelta da parte dei genitori». Il Codacons chiede quindi il ritiro «immediato» dell’ordinanza (che ironicamente definisce «innovativa e futuristica») e il «rigoroso» rispetto della normativa nazionale. Nell’ordinanza firmata da Emiliano è scritto che «con decorrenza dal 7 aprile e sino al 30 aprile l’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado si svolge in applicazione dell’articolo 2 del decreto- 1 aprile 2021 n. In applicazione della possibilità di deroga prevista nella seconda parte del comma 1 dell’articolo 2 del decreto- 1 aprile 2021 n. le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza». Per completezza, ricordiamo che l’ordinanza prevede anche che la scelta delle famiglie possa essere «esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza» della norma e che «eventuali successive istanze modificative della scelta già effettuata sono rimesse alla motivata valutazione del Dirigente scolastico. Ove il collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta». Scettici i presidi che, per bocca di Roberto Romito dell’Associazione nazionale presidi Puglia auspicano l’intervento del Governo. Mentre Maria Chironna, professoressa di Igiene e responsabile del laboratorio di microbiologia molecolare e sanità pubblica del Policlinico di Bari, su Facebook contribuisce al dibattito partendo da una domanda: «Quale prezzo siamo disposti a pagare in termine di contagi, casi gravi e decessi per mantenere la didattica in presenza?». Questo è il punto. Perché tutti, nessuno escluso, è favorevole a riaprire le scuole ma – sottolinea la professoressa, il tema in questo momento è un altro, il tema è «tutelare la salute col- La scienziata ricorda come alcuni lavori scientifici «hanno chiaramente concluso che non si può pensare ad una apertura delle scuole senza un piano strategico rafforzato di mitigazione della pandemia. Cosa vuol dire? Che per pensare a una riapertura delle scuole in presenza senza contribuire ad una impennata dei contagi è necessario: assicurare un testing ed uno screening continuo a livello delle scuole per individuare tutti i positivi asintomatici o paucisintomatici; assicurare un contact tracing adeguato ed efficace per spegnere sul nascere tutti i possibili focolai epidemici; assicurare un distanziamento fisico idoneo e un uso costante e corretto di mascherine; assicurare una adeguata ventilazione delle aule; assicurare un sistema di trasporto efficiente, adeguato e continuo; avitare assembramenti all’ingresso e fuori della scuola». Purtroppo, col sistema dei tracciamenti che è «saltato», con un Rt che non è significativamente sotto 1 e con la variante inglese che imperversa, secondo Chironna le condizioni per tornare a scuola in presenza, in sicurezza, non ci sono.
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