“Non c’ è un’ emergenza Tbc”
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fonte:
- Gazzetta del Sud
ROMA Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, rassicura: «Non esiste una emergenza tubercolosi in Italia». Lo ha detto rispondendo a un’ interrogazione alla Camera, alla luce di quanto avvenuto al Policlinico Gemelli. «I dati del 2009 – ha aggiunto Fazio – collocano l’ Italia al di sotto della soglia che indica i Paesi a bassa incidenza». Il ministro ha anche rilevato che «solo tre altri casi simili» a quello emerso con l’ infermiera del Policlinico Gemelli trovata affetta da Tbc «sono citati nella letteratura medica: uno negli Stati Uniti nel 2003, un altro in Canada nel 2004 e, infine, in Giappone nel 2006. Possiamo, quindi, dire che si tratta di una vicenda del tutto nuova in Italia e in Europa e rispetto alla quale il Policlinico Gemelli, la Asl e la regione Lazio hanno agito con prontezza ed efficienza». Il ministro ha quindi riassunto le tappe della vicenda: il 29 luglio viene segnalato alla Asl Rm3 un caso di tubercolosi polmonare che riguarda un’ infermiera del Policlinico Gemelli; lunedì 1 agosto la Asl Rm3 effettua una ricognizione nel nido del Gemelli che viene giudicato idoneo. Contemporaneamente la Asl istituisce un’ unità di crisi per il richiamo dei nati tra il primo gennaio e il 28 luglio 2011. Il 18 agosto la Regione Lazio assorbe l’ unità di crisi nell’ unità di coordinamento. Fazio ha voluto anche rassicurare genitori e famiglie sul fatto che i bambini trovati positivi al test e sottoposti a profilassi non avranno conseguenze. «L’ infermiera si è ammalata dal 28 luglio di quest’ anno e non dal 2004», ha poi ribadito, aggiungendo che «la positività al test può avvenire anche per via della vaccinazione e non significa essere ammalati di Tbc». Infine, «stiamo predisponendo un nuovo principio di indirizzo per le strutture sanitarie, ivi compreso anche il settore della neonatologia, ad integrazione delle linee guida già emanate». Ma su un altro fronte il clima è diverso. Il Codacons ha infatti annunciato l’ avvio di due class action nei confronti del Policlinico Gemelli per i bambini risultati positivi e per quelli risultati negativi, una richiesta di risarcimento per i piccoli e le loro famiglie presentata al Tar del Lazio e un’ azione penale nella quale si sono dichiarati parte offesa alcuni genitori, il Codacons stesso e l’ associazione Articolo 32. Durante una conferenza stampa, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha detto che il risarcimento più elevato che potrebbe essere ottenuto ammonterebbe a 500mila euro per ogni bambino risultato positivo al batterio della tbc. La cifra verrebbe corrisposta come risarcimento per il danno esistenziale causato dal contagio. Per lo stesso motivo, i bambini non positivi potrebbero arrivare a ottenere fino a un massimo di 100mila euro. I risarcimenti per le famiglie potrebbero ammontare a 250mila euro nel caso dei bimbi positivi e a 100mila per quelli negativi al test.
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