No all’ e-sigaretta per i minorenni «Giusto vietarla»
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fonte:
- La Provincia di Como
Niente sigarette elettroniche per i minori di 18 annie divieto assoluto nelle scuole. L’ ordinanza firmata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin – sulla base del parere del Consiglio superiore di sanità – fa discutere anche a Como. Il Codacons chiede di estendere il divieto a tutti i luoghi pubblici, condivide il primario di Pneumologia Anna Maspero. Mentre non c’ è chiarezza su chi possa vendere questi prodotti: l’ Unione europea ha stabilito che possano farle solo le farmacie, se il liquido contenuto supera un milligrammo di nicotina. Ma l’ Italia non ha ancora recepito la direttiva e non si sa come né quando lo farà. Per il momento quindi, la sigaretta elettronica resta in vendita anche nelle tabaccherie e nei negozi specializzati.Codacons all’ attaccoIl divieto di vendita ai minorenni è stato suggerito dal Consiglio superiore perché queste sigarette evocano la gestualità del fumo. Non è uno strumento innocuo (anche se questo non significa che sia più pericoloso della “bionda” tradizionale) e il fumatore dev’ essere informato. Per il Codacons, tuttavia, la decisione del ministero non basta: «Vanno vietate in tutti i luoghi pubblici. Non si capisce infatti il criterio per cui siano ritenute pericolose, e quindi da vietare, all’ interno delle scuole, ma non un altri luoghi aperti al pubblico».Il contenuto di nicotina delle sigarette elettroniche può variare (da 0 a 20 mg/ml a seconda dei marchi) consentendo al fumatore di effettuare personalmente la ricarica, con il rischio di inalare dosi eccessive. Secondo gli esperti non ci sono, inoltre, elementi che confermino che possa essere un metodo valido per smettere di fumare. «Non si può dire che non induca dipendenza – aggiunge Anna Maspero – ma credo che il gesto di portare l’ ausilio elettronico alla bocca sia identico a quello che si fa con la normale sigaretta, quindi il rischio di dipendenza non è escluso. Una persona che vuole smettere cerca altre soluzioni, questa è una scappatoia». «Nonostante non ci siano dati sufficienti per stabilire se il fumo passivo elettronico sia nocivo per la salute dei non fumatori – aggiunge il direttore dell’ unità di pneumologia – credo che sia giusto vietarne l’ uso nei luoghi pubblici, così come accade per le normali sigarette». Le norme sulla venditaAlcuni esperti, visto il boom delle elettroniche e l’ apertura di un numero rilevante di punti vendita anche nella nostra provincia, hanno parlato di “moda”. Nasce così la preoccupazione che i giovani siano spinti a provare. Ed è proprio l’ aumento dei giovani fumatori che preoccupa Maspero: «Parlando di sigarette tradizionali, ho riscontrato un consistente aumento di giovani fumatori. Una realtà preoccupante e che potrebbe avere serie danni per la salute di questi ragazzi». Secondo il rapporto annuale sul fumo dell’ Istituto Superiore di Sanità, il 79,9% dei fumatori intervistati, di età compresa tra i 15 e 24 anni, ha dichiarato di aver iniziato perché influenzato da amici e compagni di scuola.Passando alle norme sulla vendita delle sigarette elettroniche, per ora le farmacie non hanno l’ esclusiva: «Non c’ è ancora chiarezza, sono arrivate diverse circolari del ministero – spiega il presidente dell’ Ordine dei farmacisti di Como, Giuseppe De Filippis – ma non c’ è alcun obbligo legato alla direttiva europea che dice di vendere il prodotto solo in farmacia. Per ora, quindi, è soltanto un consiglio. Insomma, siamo ancora in attesa di una decisione del ministero». «Per ora quasi tutte le farmacie comasche vendono le sigarette elettroniche, ma si trovano anche nelle tabaccherie e in altri negozi». n?M. Sad.
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