Niente sci e locali chiusi già dalle 18 Fugatti: sbagliato, si aiutino le aziende
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fonte:
- Corriere del Trentino
il governatore contrario al dpcm: «ma non strapperemo. sulla scuola valutiamo noi»
trento Gli incontri si sono incrociati: la task force Covid provinciale, la conferenza Stato-Regioni convocata in volata per analizzare il nuovo Dpcm, poi nuovamente la task force per capire come declinare le misure in loco. Quella di ieri è stata un’ altra giornata di confronto e costruzione di nuove misure, maggiormente restrittive, per contenere l’ espansione della pandemia che nelle ultime 24 ore conta un decesso e altri 162 nuovi positivi in Trentino. Quasi ventimila, anche ieri, le infezioni in tutto il Paese. Numeri che hanno spinto Palazzo Chigi ad accelerare i tempi sull’ emanazione di un nuovo Dpcm: si va verso la chiusura di bar e ristoranti alle 18 (chiusi del tutto la domenica) e la raccomandazione di rimanere nel proprio Comune. Una misura che preoccupa il governatore Maurizio Fugatti. «Lo Stato – dice – deve ristornare le attività che chiude». Non solo: ad agitare il presidente è l’ impatto delle chiusure degli impianti di risalita. Pochi quelli sino a oggi aperti, ma il danno – spiega – è anche d’ immagine. Il nuovo decreto ieri è stato socializzato con i governatori. Da lunedì chiusura di tutte le attività alle 18 (bar, ristoranti, negozi) ma lasciando libertà di spostamento per i cittadini. Bar, ristoranti e gelaterie chiusi però del tutto la domenica e i festivi. E le persone, consentite al tavolo, al massimo 4. Niente feste, al chiuso o all’ aperto, nemmeno a seguito di celebrazioni religiose: cade così il numero di 6 a casa, viene infatti «raccomandato» di non ricevere persone non conviventi e di rimanere nel proprio Comune. Chiudono poi cinema, teatri, sale da concerto, sale bingo gioco e scommesse, palestre e piscine, centri benessere e centri termali. Ancora: il decreto si occupa anche di scuola e nel caso delle superiori si parla di didattica a distanza pari al 75% e 25% in presenza. Fin qui le decisioni del premier. A sentirle il governatore solleva due criticità. Una di metodo e altre nel merito. «Innanzitutto ci viene presentato un testo e un’ ora dopo viene annunciato,allora i pareri delle Regioni a cosa servono?». Quanto alla sostanza, Fugatti contesta la chiusura anticipata dei ristoranti: «Chiudere alle 18 per un ristorante significa rinunciare alla cena, con quel tanto si chiuda alle 14 – dice – Abbiamo chiesto che restino aperti fino alle 22-23». E se così non sarà, Roma intervenga per evitare i fallimenti. «Lo Stato deve ristornare le aziende che subiscono i danni delle chiusure», spiega. Altro tema critico per il Trentino: la chiusura degli impianti da sci. «La stagione parte a fine novembre, stiamo lavorando a dei protocolli e così si crea un danno d’ immagine», rimarca Fugatti che ancora una volta al governo ha chiesto di muoversi analizzando i contagi presenti sui territori. C’ è poi il capitolo delle superiori. Il presidente l’ ha ribadito più di una volta: vuole continuare con le lezioni in presenza. «Quindi ci riserviamo di analizzare il decreto per capire i margini di autonomia che abbiamo». Sì, perché Fugatti malgrado le perplessità non vuole creare scontri. «Nessuno strappo col governo», dice. Piuttosto dialogo e trattativa. Per quanto riguarda i contagi, come detto, i numeri del Trentino sono in linea con il trend di questi ultimi giorni: 162 nuovi positivi, di cui 71 sintomatici. Tra i contagiati rilevati nelle ultime 24 ore ci sono 4 minorenni (tra 6 e 15 anni) e, dato che induce a tenere molto alta la guardia considerata la vulnerabilità aumentata per gli anziani, ben 18 persone over 70. Appartiene a questa classe di età infatti la persona deceduta ieri. Quanto ai ricoveri ora sono 63, di cui 4 in rianimazione. Capitolo scuole: ieri erano 12 i nuovi casi in età scolare e nelle prossime ore l’ Azienda sanitaria stabilirà se necessario procedere con la quarantena di altre classi (ieri hanno terminato il ciclo di isolamento sono uscite 8 classi).Infine i tamponi: ieri ne sono stai analizzati 2.513. Il commissario straordinario Domenico Arcuri ieri ha poi comunicato al presidente Fugatti l’ autorizzazione affinché il Trentino, in ragione della propria autonomia, utilizzi le proprie procedure per attuare gli interventi per il riordino della rete ospedaliera in funzione alla gestione dei pazienti affetti da Covid-19 del Trentino, previsto nell’ apposito piano provinciale. Intanto arriva anche in Trentino la mobilitazione del Codacons che ha depositato un esposto in 104 procure (comprese quelle di Trento e Bolzano) per omissione, abuso di atti di ufficio e concorso in epidemia. Alla base c’ è uno studio matematico: il 5 novembre, spiega l’ associazione, saranno esauriti i posti in terapia intensiva.
marika damaggio
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