Niente gasolio. E la città resta senza bus
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fonte:
- Avvenire
DA NAPOLI VALERIA CHIANESE Troppi i crediti vantati dai fornitori, un milione di euro, e perciò stop dei rifornimenti di carburante ai mezzi dell’ Anm, l’ Azienda napoletana di mobilità. Quindi niente soldi, niente gasolio, niente bus: è questa la causa del caos che ieri ha sconvolto Napoli e alcuni dei comuni vicini, lasciati isolati dal blocco dei mezzi di trasporto. Solo cento gli autobus usciti dai depositi. Una successione di azioni, grottescamente tutte prevedibili, che ha avviato una spirale infernale in cui si sono trovati stritolati i napoletani, che pure sono abituati al purgatorio delle lunghe attese e delle resse e delle corse saltate. Cittadini inferociti, beffati e lasciati a piedi dai serbatoi vuoti degli autobus, preda dei taxisti abusivi, che non sapevano nemmeno con chi prendersela. Il sindaco Luigi de Magistris teme complotti per-elettorali. «Mi viene da pensare – ha dichiarato – che siamo precipitati nelle tradizionali dinamiche della campagna elettorale, con consolidati avvoltoi pronti ad avventarsi sulla nostra città, ridotta ad essere merce da propaganda per colpire l’ amministrazione. Il disservizio non è stato peggiore di altre situazioni critiche verificatesi nelle scorse settimane». Solo dal tardo pomeriggio e dopo le ripetute garanzie che tra febbraio e marzo sarebbero arrivati i finanziamenti dal Comune dopo l’ approvazione del piano economico di rientro, sono ripresi i rifornimenti di carburante e con essi una parvenza di normalità. Le associazioni ecologiste chiedono però di riattivare tram e filobus, mentre l’ ufficio legale del Codacons studia la fattibilità di un’ azione risarcitoria contro l’ Anm per i gravi disagi arrecati agli utenti. Ieri a Napoli è stata scritta una nuova pagina della travagliata e triste vicenda del trasporto regionale, da un anno in emergenza dopo il fallimento dichiarato e il commissariamento dell’ Eav, l’ Ente autonomo Volturno in cui confluiscono le maggiori aziende di trasporto su gomma e su ferro che servono buona parte della Campania. I primi accenni di un mercoledì complicato sul fronte della mobilità si erano già avuti dal pomeriggio del giorno prima, quando sul display delle paline alle fermate è comparsa la scritta “disservizi”. Poi l’ annuncio dell’ Anm sul sito e su facebook del blocco praticamente totale del servizio per mancanza di gasolio. Per Roberto Alesse, presidente dell’ Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, è «una grave violazione al diritto alla mobilità degli utenti». Dall’ Anm l’ amministratore unico Renzo Brunetti spiega che «dei 600 autobus che circolavano fino al 2009 oggi ne circolano meno di 350 perché tra tagli governativi e regionali, i contributi che Anm riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazioni, comprare il gasolio, si sono ridotti del 40%». L’ Azienda vanta 300 milioni di euro per crediti nei confronti di Comune e Regione a fronte di un debito di 120 milioni. Una crisi di liquidità che ha generato «una situazione difficile con la quale ci stiamo confrontando da oltre un anno», afferma Brunetti, che a nome dell’ Azienda si scusa per i disagi causati ai cittadini: «Tutti i commenti di sdegno e rabbia sono comprensibili perché il nostro è un lavoro importante per la città e lo sappiamo ». © RIPRODUZIONE RISERVATA caos Mattina di passione: soltanto 100 bus in strada anziché gli oltre 350 che circolano normalmente.
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