15 Febbraio 2011

“Niente filtri, sì alle targhe alterne”

«Niente filtri, sì alle targhe alterne»
 

– MILANO – NEMMENO LA PIOGGIA, così tanto attesa, è servita a fare calare i veleni dell’ aria, a far scendere le polveri sottili sotto la soglia di attenzione dei 50 microgrammi. La concentrazione di Pm10, nonostante la giornata festiva, secondo i dati dell’ Arpa, è stata elevatissima: 117 microgrammi a Città Studi, 153 in via Senato, 137 al Verziere. Nemmeno nell’ hinterland milanese il Pm10 è calato: 77 ad Arese e 122 a Limito di Pioltello. «La vera notizia è che negli ultimi otto anni non sono state messe in campo misure strutturali – dice Milly Moratti, presidente di ChiamaMilano – Basta spulciare i dati. Nel gennaio 2003 ci sono stati 24 giorni di superamento dei 50 microgrammi di cui 9 sopra i 100. Nel 2009 23 su 31 con 6 giorni sopra i 100 microgrammi. Infine, a gennaio scorso abbiamo avuto 26 giorni di superamento con 9 sopra i 100. Si oscilla di qualche giorno, ma la situazione è grave da anni e non c’ è il coraggio di affrontarla. Due proposte: regolamentare seriamente il traffico delle merci e incentivare il telelavoro». E c’ è chi invoca contro lo smog alle stelle il blocco totale, mirato, del traffico, come accadde nel febbraio 2003, dopo sette giorni di superamento della soglia di attenzione, deciso dalla giunta Albertini. O, c’ è anche chi, come il Codacons, chiede di sperimentare nuovamente le «targhe alterne che nel 2003 produssero un abbattimento dello smog del 20%». «La Regione non può lasciare il cerino nelle mani di Comune e Provincia – tuona Pippo Civati, consigliere regionale del Pd – e Formigoni scegliere di starsene alla finestra continuando a proporre appelli generici». «Moratti è un sindaco da bocciare sul tema dell’ ambiente» accusa Roberto Caputo, vice capogruppo Pd in Provincia. Intanto, scoppia la polemica sui Fap, i filtri antiparticolato. Il Codacons ha fatto causa alla Regione contro l’ installazione di questi filtri e mentre si attende a breve una decisione da parte del Tribunale, ieri l’ assessore regionale all’ Ambiente, Marcello Raimondi, ha precisato che «i filtri antiparticolato non sminuzzano le polveri, le accumulano e ciclicamente le bruciano, rendendole innocue, completando così il percorso di corretta combustione del gasolio. Chi sostiene il contrario sbaglia». «Demonizzare i filtri antiparticolato crea confusione e allarmismi – aggiunge Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute – Il punto è che i Fap servono ma non possono fare il miracolo». .

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