7 Maggio 2020

«Nessun comportamento illecito seguite le indicazioni sanitarie»

L’ Upipa (Unione provinciale istituzioni per l’ assistenza) ribadisce in una nota che le case di riposo nel corso dell’ emergenza da Covid 19 hanno sempre operato nel pieno rispetto della legalità, seguendo con scrupolo le indicazioni delle autorità sanitarie. La cooperativa ieri ha diffuso una nota dopo che i mezzi di informazione avevano dato notizia che l’ inchiesta aperta dalla procura in seguito a due esposti presentati dal Codacons ipotizzava il reato di epidemia colposa. Il procedimento penale è rimasto tuttavia a carico di ignoti. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nas e del Reparto operativo, dopo aver acquisito ampia documentazione in Provincia e presso l’ Azienda sanitaria puntano a condurre accertamenti più approfonditi in particolare in quelle Rsa dove la mortalità dei pazienti, di età media intorno ai 90 anni, è stata particolarmente elevata. In una nota diffusa ieri alla stampa attraverso l’ avvocato Andrea de Bertolini, l’ Upipa ribadisce «la massima fiducia nella magistratura inquirente», ma precisa anche che «ogni Rsa, nel contesto di assoluta emergenza che ha attinto l’ intero Paese, ha sempre operato nell’ esclusivo interesse di tutti coloro che si trovavano all’ interno delle singole strutture, considerando, come è naturale, la salute e la vita beni di primissima rilevanza da salvaguardare e garantire». Si sottolinea come Upipa «in questi mesi di drammatica fibrillazione, ha operato quotidianamente per concorrere a coordinare le migliori strategie per la tutela della salute e della vita dei cittadini». La cooperativa rileva che «ogni scelta operativa, è stata esclusivo esito delle indicazioni che provenivano dall’ Istituto superiore di sanità, dall’ Azienda Sanitaria, anche attraverso la task-force appositamente istituita il primo di aprile e comunque sempre nel rispetto delle normative e dei provvedimenti vigenti che, in modo emergenziale, si sono via via susseguiti, in un contesto di costante concertazione sempre tesa all’ esclusivo obiettivo di far fronte alla pandemia». Upipa respinge le accuse di comportamenti illeciti. «Per tali ragioni – conclude la nota di Upipa – nei fatti, è smentita la possibilità di volerci considerare capri espiatori, in tal modo anche mortificando e svilendo l’ operato di tutti coloro che lavorano all’ interno delle nostre strutture».

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