8 Maggio 2010

NEONATO MORTO:PADRE,COLPA ASCENSORE;MEDICI,IRRILEVANTE /ANSA

 
 
A NAPOLI BIMBO NATO IN CONDIZIONI CRITICHE. ANNUNCIATE INCHIESTE

           
            (ANSA) – NAPOLI, 8 MAG – Un neonato morto a Napoli, un padre
che accusa e che non si rassegna per la grave perdita, forse
causata da un disservizio all’ascensore dell’ospedale, e la
dirigenza del nosocomio che sostiene l’ininfluenza del guasto su
quanto accaduto. Mentre si annunciano indagini e verifiche
parlamentari sull’accaduto.
   Sono state ore di dolore ma non di rassegnazione quelle che
hanno trascorso tra ieri e oggi Maria Bove e Leandro Giordano,
madre e padre di un neonato nato in condizioni critiche
nell’ospedale Incurabili, nel centro antico della città, e
morto nel ‘Monaldi’, dopo un’inutile corsa contro il tempo e,
forse, anche contro la fatalità. Per l’uomo i 15 minuti di
blocco dell’ascensore avrebbero vanificato l’intervento
dell’unità di terapia intensiva neonatale tanto da spingerlo a
denunciare l’accaduto alla polizia.
   Diversa la ricostruzione fatta dai dirigenti del nosocomio.
Il piccolo è venuto alla luce alle 11,30 di ieri con i
parametri vitali ‘a zero’, cioé altamente critici; per cinque,
interminabili, minuti il neonato non è riuscito a respirare,
nonostante – riferisce il direttore sanitario della struttura
Luigi De Paola – fossero stati praticati gli interventi del
caso. "A questo punto abbiamo chiesto l’intervento del servizio
STEN, un’ equipe specializzata in terapia intensiva neonatale,
giunta a destinazione poco dopo le 12 dall’ospedale Monaldi".
   Al loro arrivo, però, i medici hanno trovato l’ascensore
bloccato al piano terra – dove è rimasto per 15 minuti – e per
questo non sono riusciti a trasportare in reparto l’incubatrice.
   Ma questa situazione, sottolinea De Paola, non ha impedito un
efficace soccorso. Si sono avviati salendo le scale a piedi e,
giunti a destinazione, hanno praticato – come da protocollo –
nuovamente le manovre di rianimazione, propedeutiche al suo
trasferimento nella loro incubatrice e successivamente al
Monaldi. Ma è proprio il mancato funzionamento dell’ascensore
che, secondo il padre del neonato, ha complicato
irrimediabilmente la rianimazione del figlio. Di questo avviso,
però, non è il dottor De Paola: "L’incubatrice era
disponibile al momento in cui è servita perché le operazioni
di rianimazione sono durate circa mezz’ora mentre il mancato
funzionamento dell’ascensore è durato solo 15 minuti". Il
neonato è giunto al Monaldi alle 14, due ore e mezza dopo la
nascita, in preda a una grave crisi cardio-respiratoria e una
fortissima anemia. Alle 16 è spirato, nel reparto di terapia
intensiva neonatale dell’ospedale.
   "Da noi è arrivato un bel bambino ma affetto da una grave
sofferenza", ha poi detto Paolo Ciliberto, primario di
neonatologia del Monaldi e tra i medici che hanno cercato di
salvare la vita al piccolo. "Abbiamo fatto tutto quello che
andava fatto – ha sottolineato  – ma è risultato inutile. E’
sempre doloroso vedere morire un bambino".
   Distrutto dal dolore per una perdita, ritenuta evitabile,
Leandro Giordano si è presentato alla polizia per denunciare
l’accaduto, innescando l’inchiesta del pm della Procura di
Napoli Fini, che ha disposto il sequestro della cartella
clinica. Sulla vicenda dovrà fare luce anche un’istruttoria dei
carabinieri del NAS disposta dal presidente della Commissione
Sanità del Senato, Ignazio Marino, e una della Commissione
Errori Sanitari della Camera, presieduta da Leoluca Orlando.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Codacons che, in una
nota, invita la procura ad accertare la verità e a disporre
controlli sugli ascensori ubicati in tutti gli ospedale di
Napoli e provincia. (ANSA).

 

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