18 Aprile 2020

Nel Vallo contagi a quota 150 Anziani, i primi test negativi

IL FOCUS Pasquale Sorrentino Un venerdì 17 in chiaroscuro per il Vallo di Diano. Con tre nuove persone risultate contagiate sono ora 150 i positivi nel comprensorio dall’ inizio dell’ emergenza. Sala Consilina, con altre due donne positive, è il paese più colpito: 77 persone contagiate dal Covid-19. Un numero lievitato molto anche per la presenza di circa 40 contagiati tra ospiti e operatori dell’ Istituto Juventus di Sala Consilina: otto di loro, purtroppo, hanno perso la vita, mentre gli altri 26 sono curati nel Campolongo hospital di Eboli. E una buona notizia arriva proprio dalla clinica privata ebolitana, nove anziani infatti hanno avuto il primo tampone negativo, primo passo verso la piena guarigione. Sono costantemente monitorati anche dal Dipartimento di Prevenzione del Vallo di Diano diretto dalla dottoressa Rosa D’ Alvano: sono migliaia i tamponi fatti esaminare per la ricerca epidemiologica effettuati dall’ equipe valdianese, oltre alla vigilanza attiva posta in essere per le centinaia di persone in quarantena nel Vallo di Diano. Per l’ istituto Juventus, il Codacons Campania ha presentato un esposto alle Procure di Lagonegro e Salerno in cui si chiede di «estendere le indagini e di procedere per il reato di epidemia e omicidio plurimo doloso con dolo eventuale». LA DENUNCIA Lo ha annunciato in una nota l’ associazione dei consumatori, che aggiunge: «Quanto accaduto nelle case di riposo non può ritenersi una epidemia casuale, ma è una vera e propria strage. Anziani, persone invalide, non autosufficienti, i più fragili tra i fragili che avrebbero dovuto essere al sicuro, sono venute a contatto col virus che, in molti casi, ha aggravato le loro condizioni conducendoli alla morte, con i luoghi di assistenza che si sono trasformati in pericolosissimi focolai di morte certa». Otto deceduti tra gli ospiti di Sala Consilina, tre nella struttura valdianese, due ricoverati negli ospedali e altri tre dopo il trasferimento a Eboli. È possibile che vengano avviati accertamenti in base all’ esposto del Codacons. Nel venerdì in chiaroscuro del Vallo di Diano c’ è però anche la buona notizia della crescita dei guariti: ora sono undici le persone uscite dal tunnel. L’ ultimo guarito e ora trasferito nell’ area post-Covid del reparto di Polla è il «medico buono» Pierdomenico Di Benedetto (nella foto), residente a Polla ma noto in tutta la provincia per le sue qualità di dottore e anche di musicista. Nel reparto Covid-19 guidato da Domenico Rubino con il supporto fondamentale del capo anestesista e dirigente della Rianimazione, Luigi De Angelis, resta solo una persona ricoverata in terapia intensiva e intubata. Otto le persone ricoverate. L’ ospedale «Luigi Curto» diretto da Luigi Mandia sta riuscendo insomma a fronteggiare l’ emergenza senza andare in affanno, nonostante il Vallo di Diano sia stata l’ area più colpita della provincia di Salerno, tanto che cinque comuni sono stati inseriti nella zona rossa. Una volta terminata la quarantena e la «militarizzazione» si comincia a pensare a riprendere alcune pratiche collettive. In questo senso Raffaele Accetta, presidente della Comunità montana Vallo di Diano, ha inviato una dettagliata missiva alla Regione Campania per chiedere una deroga al divieto di coltivazione degli orti e dei piccoli campi nel Vallo di Diano. «Come presidente della Comunità montana – si legge nell’ istanza indirizzata al governatore Vincenzo De Luca e a Nicola Caputo, consigliere delegato all’ Agricoltura e Foreste – intendo farmi interprete del diffuso sentimento di attaccamento ai propri orti e all’ obiettiva esigenza di quotidiana manutenzione e pulizia di cui necessitano». Un’ istanza che segue gli appelli di cittadini e Comuni (come San Rufo) per consentire l’ attività dell’ agricoltura individuale che serve anche al sostentamento delle famiglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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