12 Febbraio 2014

Nel mirino della Finanza ci sono anche 5 trapanesi

Nel mirino della Finanza ci sono anche 5 trapanesi

C’ è anche l’ ex sindaco di Calatafimi Nicolò Ferrara tra le settantadue persone coinvolte nell’ inchiesta sulla presunta maxi truffa ai danni della Regione Siciliana relativa a contributi per il settore teatrale. «Sto apprendendo la notizia da lei», dichiara, sorpreso, al telefono l’ avvocato Piero Riggi, difensore di Ferrara. La nuova inchiesta arriva a pochi giorni dall’ arresto del sindaco, fermato una settimana fa, dalla polizia, con l’ accusa di corruzione. Ferrara ha rassegnato le dimissioni dichiarandosi pronto a chiarire quantoprima la sua posizione. L’ ex sindaco dovrà pensare ora a difendersi anche da questa nuova accusa. Nell’ inchiesta figurano anche altri quattro trapanesi, Antonio Galfano, ex rappresentante dell’ Ente Luglio Musicale Trapanese; Maria Teresa Augugliaro, di Trapani, rappresentante dell’ associazione “Circuito Teatro Regione Sicilia”; Enrico Roberto Russo, di Marsala, presidente della società cooperativa “Compagnia Teatro Nuovo”; e Felice Ciacio, di Alcamo, presidente della società cooperativa artistica “Compagnia Piccolo Teatro”. Un’ inchiesta dai risvolti clamorosi, quella condotta dalle fiamme gialle, allargatasi a macchia d’ olio in tutta la Sicilia. L’ indagine ha consentito di scoprire un sistema di frode, messo in piedi da imprenditori operanti nel settore artistico, per l’ indebita percezione di fondi pubblici. Secondo gli inquirenti, gli indagati, avrebbero messo in scena spettacoli fantasma con presunte false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti, contributi previdenziali non versati, utilizzazione di fatture false. Un sistema illecito che avrebbe consentito loro di percepire indebiti contributi da parte della Regione per un valore complessivo di circa due milioni e trecentomila euro. Per il Codacons, si tratta di una vicenda estremamente grave. «Mentre i siciliani fanno la fame e si impoveriscono ogni giorno che passa – si legge in una nota, alcuni furbetti si arricchiscono alle loro spalle, intascando soldi pubblici sottratti alle tasche della collettività». Il Codacons invita le autorità competenti ad «estendere le indagini, allargandole a tutti quei soggetti, enti e associazioni che nel corso degli ultimi anni hanno ricevuto fondi pubblici». «Siamo certi – conclude il Codacons – che verranno alla luce altre irregolarità a danno dei siciliani».

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