18 Maggio 2020

«Negozi, in tanti non riapriranno»

confcommercio: 800.000 imprese potranno alzare le saracinesche da oggi ma in 83mila hanno già fatto sapere che non potranno accogliere i clienti
ROMA Da oggi circa 800.000 imprese commerciali e dei servizi potranno di nuovo alzare la saracinesca dopo oltre due mesi di chiusura dettata dall’ emergenza da Covid 19. Si tratta di circa il 68,1% delle oltre 1,2 milioni esistenti. I dati arrivano dalla Confcommercio che segnala però come tra i bar e i ristoranti riusciranno ad aprire solo il 70% circa della platea, con più o meno 196.000 che saranno pronti ad accogliere i clienti con le nuove regole e circa 83.000 che resteranno chiusi al momento: perché il gestore ritiene non ci siano le condizioni per continuare a lavorare o perché non si è ancora organizzato – spiega Luciano Sbraga del Centro studi Fipe Confcommercio «vista la grande confusione nelle informazioni su quali saranno le nuove modalità». La Fipe inoltre lancia un allarme occupazione: gli imprenditori stimano un crollo del 55% dei loro fatturati a fine anno e questo si tradurrà in un minor impiego di personale, già a partire da oggi. Secondo le stime, infatti, il numero dei dipendenti impiegati calerà del 40%, con 377mila posti di lavoro a rischio. E un timore sugli effetti della ri partenza per i consumatori arriva anche dal Codacons che parla di un rischio stangata di 536 euro l’ anno a famiglia per i costi Covid legati alle sanificazioni e al distanziamento che di fatto limita l’ accesso dei clienti. Da qui l’ appello ai commercianti di non scaricare queste spese sui prezzi. La vera incognita sarà l’ accesso dei clienti nelle attività riaperte. Secondo il delegato per le politi che commerciali di Confcommercio, Enrico Postacchini le attività che riaprono il 18 si aspettano di «fare all’ inizio solo il 30% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso per arrivare poi a fine anno a circa il 50%. Lunedì apriranno le attività considerate non essenziali. Le code non ci saranno. Il tema sarà – spiega – come sostenere economicamente il settore». «Le persone sono spaventate – aggiunge Sbraga – bisognerà lavorare per rassicurare i clienti. Le attività saranno assolutamente sicure». In questi mesi di lockdown

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this