15 Maggio 2020

Negli approdi turistici Taranto non c’ è

Quello della bandiera blu è ormai un appuntamento fisso pre-balneare. Segna in qualche modo l’ inizio non solo della stagione turistica costiera ma anche una sorta di valutazione delle località balneari. E’ indubbio infatti che questa etichetta ambientale volontaria nata per volontà di una fondazione danese e rappresentata in Italia da una organizzazione non lucrativa di utilità sociale sia ambita e criticata allo stesso tempo. Con punte notevoli come accadde nel 2018 a causa di un esposto del Codacons che analizzava tutto il complesso meccanismo che presiede all’ assegnazione delle bandiere. In ogni caso quest’ anno in Italia sono 195 le località rivierasche che hanno portato a compimento con successo il programma e 75 gli approdi turistici, altrettanto rispettosi dell’ ecologia marina. Garante dell’ intero processo per la Puglia l’ agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa) in collaborazione con le Capitanerie di Porto e numerosi altri enti tra i quali il ministero dell’ Ambiente e quello per il turismo. Di particolare impatto le parole dell’ ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante delle capitanerie di porto e della guardia costiera: la de-antropizzazione delle coste e dei nostri mari ci sta consegnando una natura ancora più bella. La regione sul podio è la Ligura con 32 località mentre la Puglia è in costante aumento portando a 15 le sue località marine. Si aggiungono infatti due perle notissime del turismo pugliese, le isole Tremiti e Melendugno. Cinque invece gli approdi turistici premiati, da Marina di Leuca a Rodi Garganico passando per San Foca, Marina di Brindisi e Cala Ponte Marino. Spicca l’ assenza della provincia tarantina in questa speciale classifica, ma c’ è tempo per rifarsi. N,Nat. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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