Ndrangheta, si cercano riscontri
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fonte:
- Il Centro
L’ AQUILA. La Procura distrettuale antimafia dell’ Aquila ha chiesto ulteriori verifiche alle Procure di competenza Bologna e Napoli. L’ iniziativa rientra nelle indagini intensificate sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post terremoto, in particolare di’ ndrangheta e camorra, delle quale sono state trovate tracce evidenti con l’ individuazione di tre sodalizi, due legati alla prima, uno alla seconda organizzazione malavitosa. L’ attività potrebbe avere un nuovo impulso alla luce del recente arrivo dei primi documenti dalla Procura di Reggio Calabria nell’ ambito dell’ inchiesta sulla ‘ ndrangheta che ha portato a sgominare la cosca Borghetto-Caridi-Zindato con l’ arresto di 34 persone e che ha fatto emergere collegamenti aquilani. In particolare, le intercettazioni telefoniche fanno pensare che il «gancio» aquilano per il commercialista Carmelo Gattuso, prestanome dell’ esponente del cartello mafioso Santo Giovanni Caridi , entrambi arrestati, sarebbe il 33enne aquilano Stefano Biasini , piccolo imprenditore non indagato. Da altre intercettazioni sarebbe emerso che gli uomini della ‘ ndrangheta preferivano avere come referente Lamberto Biasini, padre di Stefano, uno degli amministratori di condominio più inseriti nel grande mercato della ricostruzione pesante, i cui appalti alla luce degli indennizzi, cioè con i contributi milionari gestiti dai privati, possono essere accaparrati eludendo ogni forma di controllo. Dal quadro si capisce che la malavita calabrese ha individuato negli amministratori di condominio le pedine per inserirsi nel cantiere più grande d’ Europa. Il procuratore distrettuale aquilano Alfredo Rossini mantiene riserbo su questa delicata azione: le società in odore di’ ndrangheta operanti all’ Aquila sarebbero due, la Br Costruzioni e la Lypas costruzioni: secondo la procura calabrese Gattuso, sempre come prestanome di Caridi, era entrato nella terza, la Tesi costruzioni con sede all’ Aquila in via Pescara, di cui era comproprietario l’ aquilano Stefano Biasini, poi divenuto amministratore unico. La Tesi stata parzialmente sequestrata dalla procura di Reggio Calabria. GRANDI RISCHI. In vista della udienza preliminare (10 dicembre) per i componenti della commissione Grandi Rischi il Codacons annuncia di volersi costituire parte civile. (g.g.) © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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