Taxi, cresce la protesta Indetto uno sciopero ma l’Authority dice no
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fonte:
- L`Unità
Dei tanti fronti caldi aperti dall’annunciato
provvedimento del governo
Monti in tema di liberalizzazione,
è quello dei taxi a rivelarsi
addirittura rovente. Napoli, Roma,
Milano, Torino, ieri è stato un
susseguirsi di manifestazioni, più
o meno spontanee, messe in atto
dalla categoria. E considerando la
natura della loro professione, è facile
immaginare i conseguenti disagi
sulla circolazione nelle metropoli.
L’iniziale centro della protesta
è stato Napoli, dove oltre 500
tassisti hanno occupato Piazza del
Plebiscito riuniti in un’assemblea
permanente. Il tutto dopoche mercoledì
a Bologna i rappresentanti
di una trentina di sigle sindacali
hanno optato per la linea dura e
decretato unitariamente il fermo
della categoria il prossimo 23 gennaio
per protestare contro la mancata
convocazione e contro le misure
annunciate per il settore.
A Roma, tensioni si sono registrate
alla stazione Termini dove il
servizio è stato fortemente rallentato
a causa della protesta dei tassisti
dopo l’uscita su alcuni organi di
stampa della bozza predisposta
dal governo sulle liberalizzazioni.
E disagi si sono verificati anche all’
Aeroporto di Fiumicino. Si continuerà
questa mattina, con i tassisti
liberi dal servizio che organizzeranno
un presidio sotto Palazzo
Chigi. Proteste spontanee pure a
Milano, dove le iniziative hannoallungato
i tempi di attesa alla Stazione
Centrale e all’aeroporto di Linate.
A Torino, dal tardo pomeriggio
in poi è divenuto praticamente
impossibile trovare un taxi: gli autisti,
dopo un’assemblea spontanea tenuta
all’aeroporto di Caselle, hanno
infatti deciso una mobilitazione di
protesta ad oltranza contro il decreto
sulle liberalizzazioni.
“CONTROSCIOPERO” DEL CODACONS
Senonché, le mobilitazioni e soprattutto
lo sciopero annunciato stanno
provocando prese di posizione altrettanto
dure. Innanzitutto quella
dell’ Autorità di garanzia sugli scioperi
che reputa illegittimo il blocco
totale annunciato dai tassisti. In
una nota l’Autorità sottolinea che
«sta seguendo con molta attenzione
l’evolversi della vicenda», e ricorda
come «il diritto di sciopero, riconosciuto
dalla costituzione per tutti i
lavoratori, sia esercitato con efficacia.
Tuttavia il suo esercizio, per legge,
è soggetto a talune limitazioni:
tali sono, ad esempio, le regole sul
preavviso, la durata dell’astensione,
la garanzia delle prestazioni di un
serviziominimo e delle fasce notturne.
Non potrebbe, pertanto, essere
considerato legittimo un blocco totale
del servizio, nel qual caso l’autorità
ha l’obbligo di intervenire con i
poteri che la legge le attribuisce».
C’è poi da registrare la reazione dei
consumatori. Il Codacons propone
un controsciopero la giornata del
20 gennaio invitando a non prendere
i taxi «comesegno di protesta contro
il cattivo servizio che forniscono
i tassisti italiani, il peggiore d’Europa
»
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