10 Giugno 2012

Navi, fioccano gli esposti La procura: nessun reato

Navi, fioccano gli esposti La procura: nessun reato

VENEZIA – I 333 metri della Msc Divina hanno fatto nuovamente sfoggio di sé in Bacino San Marco. Rispetto allo scorso sabato, quello del «battesimo» della più grande nave mai passata per Venezia, non ci sono state manifestazioni di protesta organizzate, ma ambientalisti e comitasto «No Grandi navi» non mollano: entro metà della prossima settimana sarà infatti presentato un esposto in Procura da parte dell’ associazione Ambiente Venezia, Comitato No Grandi Navi, Medicina Democratica, Laguna bene comune per chiedere lumi sulla nube nera che si vede fuoriuscire dal camino della nave (testimoniato da centinaia di fotografie dei militanti) al passaggio della Divina nel canale della Giudecca la scorsa settimana. «E’ una nave nuovissima ma fa più fumo di un traghetto greco – attacca Luciano Mazzolin di AmbienteVenezia – vogliamo sapere quanto realmente inquina, che combustibile usa e quale è l’ effetto del suo passaggio bisettimanale nella nostra città». L’ esposto si aggiunge a quello già annunciato nei giorni scorsi dal Codacons. Ma in realtà la procura di Venezia si era già occupata alcuni anni fa della questione delle navi, anche allora per un esposto ambientalista, decidendo però di archiviare tutto. Il pm Giorgio Gava, che già stava indagando sul fenomeno dello smog in Veneto, aveva infatti allargato lo sguardo anche sulle grandi navi da crociera, valutando sia l’ ipotesi di reato del «getto pericoloso di cose» che soprattutto quella del danneggiamento delle rive e delle fondazioni della città. Il magistrato aveva aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati, ma prima ancora di decidere se affidare o meno una consulenza tecnica aveva mandato tutto in archivio con motivazioni che possono essere valide anche oggi. Da un lato infatti il danneggiamento è punito dal codice penale solo nel caso in cui sia doloso (quello colposo non è penalmente rilevante) e dunque bisognerebbe ipotizzare che compagnie di navigazione e autorità abbiano come obiettivo consapevole la distruzione di Venezia; quanto all’ inquinamento, il processo contro l’ assessore all’ Ambiente Giancarlo Conta – assolto in primo grado – ha dimostrato la difficoltà di ottenere condanne sul punto per i pubblici amministratori. Le associazioni comunque tornano alla carica. Anche perché l’ ammiraglia della Msc sarà a Venezia ogni sabato, tranne il 14 luglio, giorno del Redentore. Il Ponte votivo e la celebrazione della festa rendono infatti inagibile il canale della Giudecca e le navi hanno due possibilità: aspettare una notte in più (come faranno la maggior parte delle navi) e partire lunedì mattina, oppure attraccare a Marghera. Tra il 14 e il 15 luglio arriveranno e partiranno dal molo A e dal molo B la Seabourn Spirit, la Costa Favolosa, la Msc Musica e appunto la Divina, disposte a pagare decine di migliaia di euro per attrezzare temporaneamente Marghera e portare con una cinquantina di pullman i crocieristi da Marghera alla Marittima. Cioè la soluzione caldeggiata nei giorni scorsi da Orsoni:se è possibile per il Redentore, perché allora non si può fare il resto dell’ anno? Al di là dell’ assenza di strutture adeguate (si usa uno «spartano» container), c’ è il problema della legge «Seveso 2», che non permette la commistione di navi passeggeri e navi merci nello stesso porto, specie in uno fortemente industrializzato come Marghera. L’ eccezione del Redentore è possibile, ma più passaggi, e in più giorni, «ostacolarebbero» la normale attività del porto commerciale, con – secondo l’ Autorità Portuale – pesantissime ricadute occupazionali. Andrea Saule.

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