4 Settembre 2018

Navi, Codacons vuole le verifica sui fumi Boato contro Cacciari

e federagenti si schiera con salvini: «tutelare i 4mila occupati»
CROCIERE MESTRE «Nei fine settimana per girare a Venezia bisogna munirsi di maschera antigas contro le emissioni delle grandi navi da crociera» afferma Carlo Rienzi il presidente nazionale del Codacons, l’ associazione dei consumatori, presente in laguna assieme al presidente onorario Franco Conte per consegnare la Coppa Ridateci i soldi all’ autore del commento più intelligente e ironico sulla Mostra del Cinema. DIFFIDA Rienzi e Conte hanno diffidato l’ Arpav a misurare il sabato le emissioni tossiche delle navi in transito in laguna e i possibili effetti su cittadini e palazzi storici della città. I due, inoltre, appoggiano la decisione del ministero dei Trasporti di «portare tutti i colossi del mare fuori dal perimetro lagunare individuato con il decreto ministeriale del 1985» chiedendo, però, anche tempi certi: «I veneziani occupano da ben prima del 1930 la fascia alta dell’ incideza di malati di cancro, ed il motivo è proprio riconducibile alle navi a legna, a carbone e poi a nafta di qualità tra le peggiori per l’ alta percentuale di zolfo». Il fatto è che da Roma in questi giorni sono arrivate più posizioni, anche in contrasto tra loro, e quindi non è così chiaro cosa accadrà e se quanto deciso dall’ ultimo Comitatone, lo scorso novembre, ossia di portare le grandi navi a Marghera nel canale industriale Nord sarà confermato o meno. Federagenti, la federazione nazionale agenti, raccomandatari e mediatori marittimi, ad esempio ha colto con ottimismo le affermazioni del vice premier Matteo Salvini sulla necessità di cercare una soluzione che contemperi le esigenze di tutela della città con quelle di salvaguardia dell’ occupazione dato che ci sono 4 mila lavoratori solo al porto. Per Alessandro Santi, inoltre, le parole del ministro Toninelli sono solo apparentemente preoccupanti perché, in realtà, sgombrano il campo dai «falsi miti dell’ impatto ambientale, della sicurezza e del moto ondoso. A questo punto rimane solo la sostenibilità turistica e su questa siamo in grado, dati alla mano, di dimostrare che il traffico dei crocieristi incide meno del 5% sul totale dei 30 milioni l’ anno di visitatori di Venezia». LA POLEMICA Per i professori Iuav Stefano Boato e Carlo Giacomini, salvare le crociere è possibile solo col nuovo porto in centro alla bocca di Lido collegato con l’ isola del Mose: assieme a un gruppo di professori universitari, ingegneri e architetti lo scorso luglio hanno inviato una lettera a tutti i ministri competenti ricordando che hanno offerto gratuitamente, «senza alcun interesse e tornaconto», un progetto già definito e realizzabile in un anno, e chiedendo che venga sottoposto a una valutazione comparativa con gli altri progetti esistenti, come quello di De Piccoli e Duferco sempre per la bocca di porto del Lido e il progetto di D’ Agostino per il canale industriale Nord a Marghera. Al filosofo Massimo Cacciari, che difende Marghera come unica soluzione e boccia la bocca di porto del Lido, Boato replica che «il progetto del Lido non è un grande affare: è la proposta meno costosa di tutte realizzabile in un anno (reversibile e riallocabile). Non crea alcun moto ondoso, utilizza per approvvigionamento e bagagli il canale dell’ Orfano (dietro alla Giudecca), e per i passeggeri due motonavi con velocità turistica dimezzata». (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this